martedì 27 febbraio 2018

Nota su Differenziata: la mancata programmazione si vede e la pagheremo cara.

Secondo quanto prescritto la distribuzione dei mastelli sarebbe dovuta cominciare il 4 settembre. 
Nella proroga tecnica con variante migliorativa il servizio detto di “star up” non comprende solo la consegna dei mastelli ma avrebbe dovuto rendicontare le attività operative connesse ai sopralluoghi presso condomini ed attività commerciali comprese le criticità riscontrate.
Le assurdità che vediamo ai piedi dei grandi palazzi non si sarebbero dovute verificare perché nel servizio “start up” era previsto di contattare gli amministratori di ogni condominio per degli incontri  in cui illustrare le modalità operative del nuovo servizio.
Ad una settimana dalla partenze della differenziata in città, si vede il disservizio causato da un non controllo delle utenze sul territorio: cumuli di spazzatura si formano dappertutto e non basterà toglierli perché si riformeranno se non si scova la causa della loro formazione.
Invece che inseguire soltanto le discariche bisognerebbe capire perché alla base di grandi palazzi i mastelli sono pochi: case abbandonate o utenti che non hanno mai pagato la spazzatura? 
Bisogna sorvegliare le discariche nel loro divenire per vedere chi le alimenta coi sacchetti giornalieri e, così facendo,  espone  la cittadinanza a rischio sanitario.
Chi non ha i mastelli, se volesse fare la differenziata, potrebbe esporre i sacchetti ai piedi della propria abitazione come fanno in tanti, seguendo le indicazioni dei comunicati del Comune.
Su questo aspetto vorrei, però, chiedere all’assessore di far modificare quella ordinanza sindacale tardiva, spuntata improvvisamente, mentre l’assessore mi diceva in question time che non era necessaria: 
si rifà all’ordinanza del 23/11/2017 che ordina che i rifiuti " dovranno essere esposti, previa riduzione volumetrica negli appositi mastelli forniti dal Comune” e ciò esporrebbe al rischio multa tutti quelli che i mastelli non li hanno ricevuti perché finiti, quindi è necessaria una deroga temporale.
Altra brutta criticità è data dal fatto che l’amministrazione ha richiesto la diminuzione del numero dei netturbini e ciò ha causato praticamente l’eliminazione dello spazzamento sulla maggior parte delle strade.
Capita però che, nel fare di fretta il loro lavoro, cada ai netturbini qualcosa dai sacchetti o che la spazzatura voli dai mezzi non coperti o, ancora, che l’umido venga sparpagliato, nottetempo, dai randagi: chi deve pulire? 
Nonostante la buona volontà sarà difficile far fronte ad un sistema male organizzato e spinto fino alla realizzazione con grossolane approssimazioni: la scusa per tutto era addebitare ciò che non avrebbe funzionato alla malacreanza degli agrigentini?
La “malacrianza” si scova e si punisce, anche quella degli amministratori però!

lunedì 26 febbraio 2018

CCR: Soldi persi per i centri comunali di raccolta ad Agrigento

I "CCR" ad Agrigento sono 2. 
Più che CCR sono solo un abbozzo di quello che effettivamente dovrebbe essere un centro comunale di raccolta. 
Gli strumenti urbanistici, ormai obsoleti, del Comune ne prevederebbero anche un terzo a Villaggio Mosè che, pare,  dovrebbe essere posizionato in una zona lontana dal centro abitato e attualmente priva di strada per giungervi.

Gli altri 2 centri, a Fontanelle e in piazzale La Malfa, hanno bisogno di profonda ristrutturazione: il macchinario per la pesa è ormai obsoleto e funziona con pannelli fotovoltaici  da sostituire. Anche i computer collegati sono vecchi.
E' un continuo riparare e si sono utilizzati pezzi prelevati dalle altre "casette per la pesa", diventate vuoti involucri che occupano inutilmente, spente da anni, alcuni punti della città. .



In questi anni i due centri avrebbero potuto essere ingranditi ed efficentati, attraverso l'intercettazione di alcuni bandi, che ho anche segnalato attraverso raccomandazioni.

I centri in questo momento sono in condizioni precarie, mal recintati, senza precisa indicazione degli orari e con bagni  chimici messi solo dopo la minaccia di chiusura dell'ASP. (Ci dicono che un bagno chimico addirittura sia stato rubato nel CCR di Fontanelle...)

Per il centro di piazzale La Malfa era stato previsto l'adeguamento per diventare un centro di raccolta RAEE, utilizzando finanziamenti che si potevano ottenere dal consorzio RAEE. Pare che il progetto non sia stato presentato, lo saprò con certezza quando mi risponderanno all'apposita interrogazione.  Troviamo nel piano TARI 2017  questa indicazione:
"In dettaglio per il CCR di Piazza Ugo La Malfa si è fatto accesso al bando per il finanziamento della realizzazione di centri di raccolta dei RAEE - misura 4 bando del 15/12/2016 che prevede la disponibilità di una somma complessiva pari a 65 mila euro di cui 50 mila euro finanziati e la restante parte pari a 15 mila euro a carico del bilancio comunale."

Per il CCR di Fontanelle, la SRR aveva fornito al comune un progetto esecutivo; così dice lo stesso ex assessore in un question time: "... non siamo riusciti a portarlo avanti perché abbiamo scoperto,chiedendo il parere all'ufficio competente, che non c'era la destinazione urbanistica adeguata, quindi c'era l'isola ecologica, ma non c'era la destinazione urbanistica adeguata.... l'individuazione dell'area frontistante quella dell'isola ecologica attuale di Fontanelle, della quale possiamo avere la disponibilità (se ne sta occupando in questo momento l'ufficio legale) e ha la destinazione urbanistica adeguata, per cui abbiamo chiesto e dato sostanzialmente mandato all'ufficio tecnico per le SRR di traslare il progetto trasformandolo in esecutivo... per partecipare al bando entro i termini della scadenza. "
NON LO HANNO PRESENTATO!
Abbiamo perso la possibilità di avere un CCR totalmente finanziato come lo hanno avuto alcuni comuni della nostra provincia che hanno partecipato al bando e hanno preso cifre che hanno perfino superato il milione di euro.


Adesso dovremo pagare con la TARI 600.000 euro oltre spese generali utili e iva senza riuscire ad avere degli adeguati CCR mentre il terzo CCR a Villaggio Mosè rimane solo un "sogno".
Infatti, dopo avere perso i soldi, ecco cosa prevede il nuovo bando per l'appalto della gestione rifiuti:
"Per gli interventi di manutenzione straordinaria  dei CCR di cui sopra, che si intendono minimali, viene previsto una somma in economia pari a € 300.000 cadauno,  corrisposto con un canone annuo di € 60.000,00 euro oltre spese generali utili e iva, per la durata di 5 anni. "


domenica 25 febbraio 2018

Qualche dato sul riciclo dalla vecchia TARI 2017


In tanti mi chiedete se la nostra fatica per fare la differenziata dia i suoi frutti o i rifiuti, faticosamente separati, finiscano in discarica.
Trovate in questo post i dati tratti dalla delibera di approvazione della TARI 2017.
Si paga per conferire, separare  e ridurre di volume alcuni dei materiali. Ciò, comunque, costa a tonnellata meno che il conferimento in discarica che, sempre nella stessa delibera, è indicato in circa 146 €


Ecco il dettaglio di costi/ricavi che trovate nella delibera  del 30/3/17.


Qui è il dettaglio di quanto ci hanno dato per i materiali conferiti nel 2016:


Una parte di questo incasso è stato distribuito a chi ha portato i propri rifiuti differenziati nelle isole ecologiche nel 2016.
La colonna "incentivo" indica i cents che vengono attribuiti per ogni Kg di materiale (SOLO NELLE ISOLE ECOLOGICHE)


Multe riguardanti i rifiuti... approfondiamo il tema nel DECRETO LEGISLATIVO 3 aprile 2006, n. 152

Abbiamo letto in questi giorni di multe contro chi abbandona rifiuti. 
Le sanzioni possono anche riguardare il codice della strada perchè i rifiuti costituiscono intralcio. Le sanzioni riguardanti l'inquinamento non sarebbero destinate alle casse del Comune ma in quelle della Provincia. 

Il decreto legislativo 152/2006, infatti, da la competenza per l'irrogazione delle sanzioni che riguardano le infrazioni contro l'ambiente, previste nella parte quarta del decreto 152/2006, alla Provincia a cui vanno, con poche eccezioni, i soldi delle sanzioni. 
Tali denari dovrebbero essere spese dalla Provincia per l'esercizio delle funzioni di controllo in materia ambientale. 
E' possibile concordare fra Provincia e Comune uno stretto controllo? Probabilmente, districando l'intrico prodotto da diversi aggiornamenti della legge sul 152/2006, potrebbe essere l'unica soluzione perseguibile.

Toccherebbe ai Comuni solo il 50% dei proventi delle sanzioni per l'abbandono di piccoli rifiuti: cartacce, gomme da masticare, mozziconi, fazzolettini non devono essere buttati per le strade (la sanzione è doppia se si abbandonano mozziconi).
Tali  somme,  prevede il DECRETO 15 febbraio 2017 , possono essere impiegate, in via prioritaria,  per  le  attivita'  di  installazione nelle strade, nelle piazze, nelle aree a verde,  nei  parchi  nonche' nei luoghi di alta aggregazione sociale di appositi raccoglitori  per la raccolta dei mozziconi dei prodotti da fumo e, in via residuale  e secondo le specifiche esigenze, per  la  pulizia  di  caditoie  e  di tombini facenti parte del sistema fognario nonche' per le campagne di informazione su scala locale. 

E per le deiezioni dei cani? La rilevazione sarebbe di competenza comunale ma gli introiti sono a favore della regione Sicilia.

Più sotto ho incollato le norme attualmente vigenti.





ART. 262 (competenza e giurisdizione) 
1. Fatte salve le altre disposizioni della legge 24 novembre 1981, n. 689 in materia di accertamento degli illeciti amministrativi, all'irrogazione delle sanzioni amministrative pecuniarie previste dalla parte quarta del presente decreto provvede la provincia nel cui territorio e' stata commessa la violazione, ad eccezione delle sanzioni previste dall'articolo 261, comma 3, in relazione al divieto di cui all'articolo 226, comma 1, per le quali e' competente il comune.

Art 261 comma 3. La violazione dei divieti di cui all'articolo 226, commi 1 e 4, e' punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da cinquemiladuecento euro a quarantamila euro. La stessa pena si applica a chiunque immette nel mercato interno imballaggi privi dei requisiti di cui all'articolo 219, comma 5.


ART. 226 (divieti) 1. E' vietato lo smaltimento in discarica degli imballaggi e dei contenitori recuperati, ad eccezione degli scarti derivanti dalle operazioni di selezione, riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio.

ART. 263 (proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie) 
1. I proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie per le violazioni di cui alle disposizioni della parte quarta del presente decreto sono devoluti alle province e sono destinati all'esercizio delle funzioni di controllo in materia ambientale, fatti salvi i proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie di cui all'articolo 261, comma 3, in relazione al divieto di cui all'articolo 226, comma 1, che sono devoluti ai comuni. 
2. Le somme derivanti dai proventi delle sanzioni amministrative irrogate ai sensi dell'articolo 261-bis sono versate all'entrata dei bilanci delle autorita' competenti e sono destinate a potenziare le ispezioni ambientali straordinarie previste dal presente decreto, in particolare all'articolo 29-decies, comma 4, nonche' le ispezioni finalizzate a verificare il rispetto degli obblighi ambientali per impianti ancora privi di autorizzazione. 
2-bis. Il 50 per cento delle somme derivanti dai proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie irrogate ai sensi dell'articolo 255, comma 1-bis, e' versato all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnato ad un apposito Fondo istituito presso lo stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e destinato alle attivita' di cui ai commi 1 e 2 dell'articolo 232-bis. Il restante 50 per cento dei suddetti proventi e' destinato ai comuni nel cui territorio sono state accertate le relative violazioni ed e' destinato alle attivita' di cui al comma 1 dell'articolo 232-bis, ad apposite campagne di informazione da parte degli stessi comuni, volte a sensibilizzare i consumatori sulle conseguenze nocive per l'ambiente derivanti dall'abbandono dei mozziconi dei prodotti da fumo e dei rifiuti di piccolissime dimensioni di cui all'articolo 232-ter, nonche' alla pulizia del sistema fognario urbano. Con provvedimento del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministero dell'interno e con il Ministero dell'economia e delle finanze, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, sono stabilite le modalita' attuative del presente comma.


ART. 255 (abbandono di rifiuti) 
1-bis. Chiunque viola il divieto di cui all'articolo 232-ter e' punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro trenta a euro centocinquanta. Se l'abbandono riguarda i rifiuti di prodotti da fumo di cui all'articolo 232-bis, la sanzione amministrativa e' aumentata fino al doppio.

Art. 232-bis (Rifiuti di prodotti da fumo). 
1. I comuni provvedono a installare nelle strade, nei parchi e nei luoghi di alta aggregazione sociale appositi raccoglitori per la raccolta dei mozziconi dei prodotti da fumo. 
2. Al fine di sensibilizzare i consumatori sulle conseguenze nocive per l'ambiente derivanti dall'abbandono dei mozziconi dei prodotti da fumo, i produttori, in collaborazione con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, attuano campagne di informazione. 
3. E' vietato l'abbandono di mozziconi dei prodotti da fumo sul suolo, nelle acque e negli scarichi.

Art. 232-ter (Divieto di abbandono di rifiuti di piccolissime dimensioni).  
1. Al fine di preservare il decoro urbano dei centri abitati e per limitare gli impatti negativi derivanti dalla dispersione incontrollata nell'ambiente di rifiuti di piccolissime dimensioni, quali anche scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare, e' vietato l'abbandono di tali rifiuti sul suolo, nelle acque, nelle caditoie e negli scarichi.


Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare




 Art. 2. Destinazione dei proventi 
1. Ai sensi dell'art. 263, comma 2-bis, del decreto  legislativo  3 aprile 2006, n. 152, il cinquanta percento delle somme derivanti  dai proventi delle sanzioni amministrative  pecuniarie  di  cui  all'art. 255, comma 1-bis, del decreto legislativo 3 aprile 2006,  n.  152  e' versato all'entrata del bilancio dello Stato per  essere  riassegnato ad un apposito Fondo istituito presso  lo  stato  di  previsione  del Ministero dell'ambiente e della tutela del  territorio  e  del  mare.
Tali somme, in via prioritaria, sono impiegate  per  l'attuazione  di campagne di informazione su scala  nazionale  nonche'  per  le  altre finalita' di cui all'art. 232-bis del decreto  legislativo  3  aprile
2006, n. 152. 
  2.  Il  restante  cinquanta   percento   dei   proventi   derivanti dall'irrogazione delle sanzioni di cui all'art. 255, comma 1-bis, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e' destinato ai comuni nel cui territorio sono state accertate le violazioni.  Tali  somme  sono impiegate, in via prioritaria,  per  le  attivita'  di  installazione nelle strade, nelle piazze, nelle aree a verde,  nei  parchi  nonche' nei luoghi di alta aggregazione sociale di appositi raccoglitori  per la raccolta dei mozziconi dei prodotti da fumo e, in via residuale  e secondo le specifiche esigenze, per  la  pulizia  di  caditoie  e  di tombini facenti parte del sistema fognario nonche' per le campagne di informazione su scala locale. 
  3. Per la gestione delle entrate derivanti  dall'irrogazione  delle sanzioni amministrative pecuniarie di cui all'art. 255, comma  1-bis, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, i  comuni  versano  la quota indicata al comma 1, con cadenza  semestrale  ed  entro  il  30 giugno ed il 31 dicembre di ciascun anno, nel  capitolo  dell'entrata del bilancio dello Stato n. 2592, art. n. 28,  trattenendo  la  quota indicata al comma 2  e  dando  conto,  nel  rendiconto  di  gestione, dell'osservanza del relativo vincolo di destinazione. 
  4. Al fine di monitorare le risorse destinate ad affluire al Fondo, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e  del  mare ha la facolta' di chiedere ai comuni chiarimenti ed  informazioni  in ordine alle attivita' svolte in attuazione del presente decreto. 

Per le contestazione riguardanti le deiezioni animali nella Regione Siciliana le indicazioni si trovano la Legge regionale 15/2000 e il suo regolamento di attuazione (DECRETO PRESIDENZIALE 12 gennaio 2007, n. 7).


domenica 18 febbraio 2018

Analizzando il nuovo appalto rifiuti SRR. A prima vista

Lo attendevamo ed è arrivato.
Già sparge terrore fra i netturbini infatti questo è il personale previsto:


E i mastelli?

Adesso spuntano quelli da 25 litri per l'umido ma solo per le utenze (un pò più di 7mila) che ancora devono essere rifornite.
Considerando che ad Agrigento ne compreranno solo per un quarto delle utenze e che Agrigento è la città più grande fra quelle che saranno servite fa impressione la differenza di costo!!!
Se noi abbiamo pagato: 
2,25€ il mastello dell'umido da 10 litri 
9,3 € ognuno di quelli per plastica-carta-indifferenziato e vetro 
adesso i costi praticati dalla SRR sono spaventosamente minori:
1, 53 € mastello da 25 litri
2,08 € mastello da 40 litri

Dopo una visita per richiedere chiarimenti alla SRR è risultato che i prezzi inseriti nella descrizione del servizio per Agrigento sono prezzi annuali che vanno, quindi, moltiplicati per 5 (gli anni del contratto).

Abbiamo comprato oltre 90mila mastelli pagandoli 7 € in più l'uno? 
Almeno in base ai documenti in mio possesso forniti dal Comune.


Anche i prezzi dei carrellati da 120 e 240 litri sono da moltiplicare almeno per 4.



Certo loro ne prenderanno il doppio rispetto quanto ne hanno comprati ad Agrigento:178.277 invece che 90.492! 
E' giustificabile questa differenza di prezzo?

Dopo aver speso con due concerti, volantini e altre cose di cui ancora mi devono dare conto circa 60mila euro in formazione (di cui 6500 € solo per progettare) adesso spuntano altri soldini per la formazione nella fase di start up (ma da noi già la stragrande maggioranza dei mastelli è già stata data), il primo anno e gli altri anni... e la cifra si impenna e arriverà direttamente sulla nostra TARI. Ne avevo parlato in un comunicato, vedi qui.



I documenti dell'appalto per Agrigento si trovano qui

Il problema cani (e gatti)

Il problema lo creiamo noi e lo gestiamo male.
Intanto se prendiamo un cane abbiamo dei doveri che vanno dal farli chippare, raccogliere gli escrementi, portali a passeggio con tutte le precauzioni  al provvedere rispetto ad eventuali cuccioli. 
"Provvedere" non significa metterli in un sacchetto e buttarli ma trovare una sistemazione per loro. Altrimenti fateli sterilizzare.

Da quando sono in carica mi spendo a rompere le scatole all'amministrazione affinchè venga sistemato l'ambulatorio in contrada Consolida dove i veterinari, pagati dall'ASP, potranno venire a sterilizzare i cani del Comune. E' in costruzione dal 2011. Hanno appena fatto un bando per finirne la costruzione. Io vigilo.

Altrove di cani in giro non ce ne sono e non hanno i canili pieni anzi li importano dalle nostre zone. Ci sono zone dove i canili hanno pochissimi inquilini per tempi brevissimi perchè, comunque, per legge se i cani non sono pericolosi devono essere reinseriti nel territorio dove sono stati trovati.

Purtroppo la legislazione regionale è carente per diversi aspetti e i soldi, che per legge dovrebbero essere stanziati, sono sempre pochi.
La legge regionale (con decreto attuativo) prevede finanziamenti per canili comunali e intercomunali ma la maggior parte dei comuni dell'agrigentino ne sono sprovvisti e così i cani finiscono nei canili privati.

Cosa potete fare? Intanto potete adottarne uno:
sul sito comunale è ancora presente questa pagina che vi spiega come: http://www.comune.agrigento.it/adotta-un-cane

Sono dispensatori di affetto e vi ripagheranno dell'impegno e delle piccole spese che dovrete affrontare. Anzi vi ripagano anche le spese perchè, per chi adotta, sono previsti sconti mica male sulla TARI!!
Fateci un pensierino!!


Il regolamento TARI lo trovate cliccando qui.



Problemi con la spazzatura?

In questi giorni su FB, nelle case e nelle strade intorno a me è tutto un: e questo dove lo butto?
Per non finire come Ficarra e Picone nel film "L'ora legale" si può ricorrere anche ad una applicazione per il cellulare https://play.google.com/store/apps/details?id=it.giunko.junker&hl=it (la prima che mi è venuta in mente non faccio pubblicità ma cerco di semplificare la vita a me e agli altri) oppure basta anche cercare su google e sicuramente troverete da soli la risposta.

Altra cosa sono invece le problematiche che si potranno sviluppare in questi giorni. Per segnalarle potete utilizzare il modulo che trovate cliccando qui con tutti gli indirizzi a cui spedirlo.


Intanto molti dei nostri concittadini, che quando sono in Svizzera o in Germania in trasferta fanno tranquillamente la raccolta differenziata e non si sognano di insozzare la città, hanno deciso di buttare la spazzatura anche il sabato (cosa che non è MAI stata permessa) e i cassonetti sono stracolmi o, se capovolti, sono stati sommersi dalla spazzatura.
Ci sono anche delle discariche, piccole e grandi.
Se per strada ci sono ingombranti, anche se non li avete messi voi, segnalateli al numero:
Per tutti i curiosi che vogliono conoscere cosa prevede il nuovo bando che gestirà l'SRR potete cliccare qui.



venerdì 16 febbraio 2018

Nota su Capitale della Cultura 2020



L’apposita commissione ha giudicato meritevole del titolo di capitale italiana della cultura Parma: ciò non deve volere dire che quel fermento positivo che si è creato ad Agrigento si debba fermare.

Nel 2020 saranno comunque 2600 anni dalla fondazione della nostra Città e 2500 dalla costruzione di maestosi templi , condutture e piscina nella Kolimbetra a seguito della vittoria nella battaglia di Imera che si svolse fra agosto e settembre del 480 a.C. Occorre quindi organizzarsi per la ricorrenza.

Questa amministrazione, amante dei festeggiamenti, si concentri ora per arrivare a questo appuntamento con una seria programmazione: non solo concerti e decori forniti da sfiniti protagonisti civici ma preparazione all’accoglienza. Non si perdano i contatti con chi si era messo a disposizione facendo endorsement: si sollecitino e coinvolgano artisti, privati ed associazioni che hanno creduto nel progetto e nell'idea.

Non si può, però, essere ciechi rispetto ai servizi essenziali in città (vedi bagni pubblici) e al decoro (quello vero) che vorrebbe aiuole definite, spazi puliti e accoglienti, marciapiedi non dissestati, affissioni non selvagge, indicazioni turistiche efficienti e recupero di strutture degradate.

Invece delle chiacchiere occorrerebbe una promozione turistica della nostra Città efficace con accordi precisi con operatori del settore locali, nazionali e internazionali ed un connubio virtuoso con il parco archeologico per promuovere la città nella sua interezza.

sabato 3 febbraio 2018

Nota su bocciatura delibera diminuzione TARI per pollai domestici

Non tutti sanno che possono pagare il 30% in meno di TARI ad Agrigento se hanno avviato il compostaggio dei propri scarti organici. Basta avere una compostiera (che prima veniva data gratuitamente dalla ex GESA) e dimostrare di comprare l’apposito acceleratore biologico (art 23 comma 3 del regolamento comunale).
Alcune persone hanno dei pollai domestici cui destinano tutti gli scarti organici, mangiati voracemente dalle produttrici di uova. Assimilando, dunque, la compostiera ad un pollaio avevo proposto per questi utenti delle riduzioni, tra l’altro perfino minori fino a 4 polli.
Molte delle utenze dotate di pollaio, sono situate lontane dai centri abitati ed è difficile raggiungerle con il servizio di raccolta differenziata. Addirittura, per la lontananza dai centri abitati, già godono di riduzioni per prestazioni inferiori di servizio (e le riduzioni non possono sommarsi).
La riduzione aveva il parere favorevole del dirigente finanziario che ha spiegato in Consiglio che lo sconto non gravava sulle bollette degli altri utenti perché, non conferendo umido e non prelevandolo dalle utenze, si abbatte un costo.
La riduzione avrebbe provocato anche la denuncia degli eventuali pollai “abusivi” all’ASP, permettendo il reale censimento utile in caso di emergenze sanitarie, come quella di influenza aviaria qualche anno fa.
Eppure la maggioranza e parte dell’opposizione si è astenuta bocciando, di fatto, l’atto e non permettendo ai cittadini di risparmiare.
La giustificazione? Un provvedimento poco democratico perché non tutti possono tenere un pollaio. Non si capisce perché chi ha un pollaio e non produce umido debba pagare in bolletta le spese di tutti gli altri che l’umido invece lo producono, strano concetto di democrazia.
Dobbiamo andare verso il pagamento della spazzatura effettivamente prodotta. In Consiglio è passato un altro mio atto per la revisione delle tariffe con le categorie professionali che pagano spesso senza produrre.

Chissà se il dirigente e l’amministrazione troverà il tempo di ascoltare chi lavora e paga con difficoltà grasse e grosse bollette TARI.

venerdì 2 febbraio 2018

Nota su costituzione parte civile su pennelli a mare



Con la delibera 201 del 30/11/2017 il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità l’atto di indirizzo da me proposto riguardo la costituzione di parte civile del Comune di Agrigento relativamente ad eventuali i eventuali processi riguardanti l’inquinamento.

E’ già stata rimandata più di una volta l’udienza preliminare sui “pennelli a mare” ma il sindaco non ha ancora dato nessun incarico di costituzione di parte civile agli avvocati del Comune.

Non risulta fra gli atti pubblicati del Comune nessuna investitura eppure ora i tempi sono maturi, nell’atto approvato si chiedeva anche di intervenire presso l’ATI idrico che può essere interessato anche alla costituzione.

La Giunta ha valutato che non sia il caso di procedere?

Eppure i cittadini di Agrigento scesero in spiaggia a protestare col gruppo degli Inquinati guidato da Brigida Pullara nella lotta per il mare pulito da cui poi scaturì l’inchiesta.



La prossima udienza preliminare dovrebbe essere stata fissata per il 9 Febbraio. La giunta dia l’incarico al settore avvocatura o spieghi agli Agrigentini perché non vuole fare questo passo.