Stamattina ho inviato via PEC una
mozione per modificare i coefficienti delle tariffe TARI. Si chiede un impegno
a renderle più aderenti alla realtà, senza penalizzare le attività
imprenditoriali che hanno grandi estensioni.
La mozione impegna, inoltre, ad
inserire nella prossima delibera TARI dei coefficienti per le strutture di
accoglienza degli immigrati che non siano più assimilati a quelli di “associazioni
e musei” ma quantomeno equiparati a quelli, ben più alti, di una “casa di cura”.
La legge prescrive che le tariffe debbano, infatti, essere commisurate alla
reale possibilità di produrre rifiuti.
Le altre proposte riguardano
l’incentivazione alla non produzione di rifiuti visto che, soprattutto nella
nostra Regione, le aziende per il trattamento della differenziata scarseggiano.
Rischiamo di essere costretti a far viaggiare i nostri rifiuti o a farli finire
in discarica.
Per questo, a metà del mese
scorso, ho proposto una modifica del regolamento TARI per diminuire la tariffa
alle attività commerciali che cedono in beneficienza generi alimentari ancora
utilizzabili, invece di farli finire in discarica. L’indicazione è prevista
dalla legge 166/2016.
Alcune utenze domestiche, invece,
non producono praticamente umido perché i resti delle cucine finiscono nelle
pance dei propri animali. Ho quindi proposto una ulteriore modifica al
regolamento TARI che assimila le galline a dei veri e propri “compostori”,
prevedendo, per chi dimostra di possederle, le stesse diminuzioni di chi ha una
compostiera. Alcuni Comuni italiani hanno addirittura dato in “comodato d’uso”
2 galline e un pollaio a chi ne facesse richiesta: uova gratis, meno imballaggi
e umido e, soprattutto, sconti sulla TARI.
Il Movimento 5 stelle continua a proporre.
Si resta in attesa che l’amministrazione trasformi le proposte utili per la
città e finora votate favorevolmente in Consiglio in atti amministrativi.
L’attesa è stata finora inutile. Forse perché tra le proposte non figuravano né
feste né addobbi.