La
città di Agrigento si può dire finalmente turistica: habemus tassa di
soggiorno!
La
fumata bianca è stata pompata con brio dai conduttori della seduta. La
maggioranza ha impostato il Consiglio sul “facciamo-presto-che-dobbiamo-andare-a-cena-a-festeggiare”.
Ritmi
serrati per bocciare le proposte dell’opposizione: esenzioni per studenti, per
gli artisti dei gruppi folk invitati dall’amministrazione e via dicendo.
Tra
le altre bocciate: le misure antievasione (per far felice la lobby degli
evasori?) e la restrizione alla comminazione dell’imposta a tre giorni
consecutivi (massimo 10 giorni l’anno per i campeggi), con la scusa del parere
negativo del dirigente, perché il Comune avrebbe incassato meno.
L’amministrazione
ha, dunque, intenzione di far cassa con i soldi che verranno esatti dai gestori
delle strutture ricettive.
Peccato
che il governo nazionale non sia d’accordo. Nella legge finanziaria 2017 (art 10) è
previsto il blocco alla creazione di nuove tasse da parte degli enti locali,
per non far aumentare la pressione fiscale: la tassa di soggiorno sarà, molto
probabilmente, inapplicabile.
La
proposta, inoltre, reca tra le premesse l’indicazione di una riunione coi
rappresentanti delle strutture turistiche di cui non esiste un verbale e,
dunque, non si sa con certezza di cosa si sia parlato. Da questa discussione
dovrebbe essere, tra le altre cose, disceso il regolamento per la tassa che,
invece, è corredato dal verbale di una riunione degli albergatori, fatta
SOLTANTO un mese e mezzo fa, dove i gestori chiedono di vincolare adeguatamente
in un piano di spesa i soldi che dovranno chiedere ai loro clienti. Tale scopo
è stato raggiunto solo grazie agli emendamenti dell’opposizione.
Tra
i motivi della approvazione di tali emendamenti da parte della maggioranza, il
fatto che siano passati il giorno prima: erano contenti del fatto che
l’opposizione mantenesse il numero legale in aula mentre alcuni di loro se ne
erano già tornati a casa.
Chiusa
alle 20, ieri sera, la partita sulla tassa di soggiorno. Mezz’ora, poi, per
mettersi d’accordo sul rinvio.
Rimandati
alle calende greche gli altri punti all’ordine del giorno tra cui, ancora una
volta, l’approvazione del regolamento per il bilancio partecipativo che da
indicazioni sulla partecipazione popolare anche per la scelta della
destinazione del famoso 2% dell’IRPEF. Magari l’amministrazione sta pensando a
qualche stratagemma per spenderlo, con il consenso popolare, in feste, festini
e cotillon di ceramica.
Questa
maggioranza ha impiegato e dunque sprecato due sedute per istituire un
regolamento che non sarà possibile applicare, rimandando tutti gli altri punti
all’ODG. Secondo i conti della maggioranza, ciò equivale ad avere sprecato
8mila euro dei nostri cittadini.
Tra
le proposte che ancora non arrivano in Consiglio segnaliamo il “regolamento di
noleggio con conducente” che creerebbe posti di lavoro in campo turistico: lo
“sviluppo” previsto da questa amministrazione è ristretto alle foto del
sindaco?