giovedì 28 maggio 2015

Un tesoro di spazzatura



In questi giorni nella cassetta della posta, in mezzo dai volantini elettorali, gli agrigentini hanno trovato anche una busta che conteneva l'ennesima richiesta di denaro, almeno 300 euro ad abitazione, per togliere alle famiglie qualsiasi prospettiva di mettere da parte i soldi per le vacanze o per premiare la promozione dei bimbi.





Contemporaneamente si è conclusa la gara per l'affidamento biennale dei servizi legati al pattume (che ci è costata più di 8500 euro) mentre qualcuno studia da tempo, per altri 20mila, la progettazione dell'ARO. VEDI QUI
Il nuovo consiglio comunale avrà tempo, quindi, per decidere cosa fare della spazzatura agrigentina, per la quale, il consiglio comunale precedente, aveva individuato la soluzione in house. 
Nel caos, intanto, si perdono soldi che escono sempre dalle stesse tasche.
La nuova gara prescrive di portare la differenziata al 40% nei prossimi due anni.
Il M5S propone di organizzare i cittadini in cooperative di comunità perché gli imballaggi e l'umido sono una risorsa che può portare una piccola ricchezza con cui ammortizzare i soldi del servizio o essere convertita in beni e servizi.




La volontà politica deve essere quella di far comprendere ai cittadini che buttare nella pattumiera è uno spreco di risorse.
Guardate cosa hanno fatto a Regalbuto:

sabato 23 maggio 2015

Etologia del politico: la prevaricazione del manifesto



In questi giorni la nostra città è preda di attacchini selvaggi.
Interrogati rispondono: "Sono le elezioni, baby."
Tutti i regolamenti creati per disciplinare l'affissione dei manifesti, nei giorni che precedono le elezioni, non servono a niente.
Ogni candidato sindaco ha a disposizione uno spazio (e così ogni lista) ma il costume, prescritto agli attacchini dai candidati, è quello di occupare ogni spazio disponibile in velocità.
In pieno giorno o a tarda notte, sfrecciano gli specialisti della copertura a tappeto: incollano tutte le superfici, designate e non, con le effigi del candidato pagante.
Si innesca un processo a catena per la reazione di chi si vede ricoperto, dal faccione del competitor, il manifesto appena disteso: "l'offeso" prescrive di ricoprire, con un ulteriore strato di colla e carta, la faccia dell'invasore. Giorno e notte, per tutta la campagna elettorale.
Così facendo si bruciano soldi e carta, davanti ad un pubblico che reagisce in modo diverso a questo spettacolo:
c'è chi lo giudica poco edificante e chi registra e ammira la potenza economica di quanti riescono a tappezzare in modo più efficace la città.
Domanda spontanea: se gli spazi disponibili in città sono 25 per ogni lista/sindaco, perché viene stampata una quantità di manifesti sufficiente a fare il giro del mondo?
Non dovrebbe essere illegale?
In tanti anni di mal costume, probabilmente, mai nessuno ha pagato le multe per tali abusi anche perché chi dimostra forza economica e "manifestativa" solitamente vince (le elezioni?) o comunque è dotato di buoni avvocati.
Pare che l'escamotage utilizzato sia quello di dichiarare che la copertura a tappeto sia stata effettuata da qualche facinoroso, che ha rubato i manifesti dai comitati elettorali.
Dato che sono stati sottratti i manifesti (per coprire tutta la campagna elettorale!!!), il malcapitato committente è costretto a rifare le stampe che, magari,  gli verranno nuovamente sottratte.
I candidati gioiscono a vedere la città ricoperta dalle loro facce? 
E' una manifestazione di potenza? 
E' l'apparire che supplisce all'essere? 
.. essere cosa?

venerdì 22 maggio 2015

Patrimonio verde: palme davanti prefettura

I nostri cittadini devono capire che prendersi cura del verde pubblico costa e, spesso e volentieri, il comune deve avvalersi di professionalità esterne.
Ne avevo già parlato qui.



Dopo la verifica, costata oltre 2mila euro, si è proceduto alla messa in sicurezza per quasi 11mila euro.


Lunga vita alle palme!!

giovedì 14 maggio 2015

La propaganda elettorale è pericolosa


Punizioni per chi affigge manifesti elettorali fuori dagli appositi spazi. 
Ma questi vi sembrano spazi adeguati?
Non sembrano buoni nemmeno a chi pratica l'attacchinaggio selvaggio.




Non è sembrato indecoroso all'amministrazione decorare la via Dante con tavole di legno di varia provenienza, sistemate nel peggior modo possibile? 
Non solo limitano i parcheggi ma rendono pericoloso il passaggio e lo stazionamento di auto e pedoni per il vento che in città non manca mai.
E' già successo qualche anno fa che un tabellone volasse sulle auto in sosta. 
Naturalmente il proprietario ha chiesto i danni al comune.
Se dovesse volare questa volta su un passante? Che si fa?
In questa città camminare per strada è sempre più pericoloso.

Che senso possono avere simili tabelloni? Non sono utilizzabili.
E la par condicio?
Da qualche parte in città ci sono simili vergognosi tabelloni, adeguatamente distribuiti, per tutte le forze politiche?
Ho inviato con mail certificata queste due foto al protocollo del comune per segnalare il pericolo.

La via Dante è  ormai morta perché è diventata una via chiusa dove il traffico si concentra soltanto per arrivare alla povera via dell'Annunziata.
Adesso, dopo il danno ai commercianti e abitanti, arriva la beffa degli indecorosi tabelloni per le affissioni elettorali.




martedì 12 maggio 2015

Speriamo che non venga interdetto anche il collegamento ferroviario con Agrigento.


Da qualche mese nell'entrare e nell'uscire dalla galleria ferroviaria più vicina alla stazione centrale, i treni si fermano molto più del solito.
Affacciandosi dai finestrini, dal lato destro andando verso la stazione Bassa (dopo la Porta di Mare "messa in sicurezza") , si notano dei massi caduti vicino ai binari.
Sembra come se una parte della terra soprastante la parete rocciosa sia ricaduta nei pressi dei binari, probabilmente fango e massi dopo le tante piogge, più o meno come è successo in molte parti della città.
Speriamo che si siano stati presi gli opportuni provvedimenti e la città non debba perdere anche la Stazione Centrale.


domenica 10 maggio 2015

Asilo fantasma

L'asilo Esseneto, quello che potrebbe essere utile a tante famiglie, è chiuso da anni, perché costruito con cemento depotenziato.
L'edificio è, quindi, un pericolo in se. 
Il comune, negli anni, non è riuscito a sfruttare nessuno dei bandi che il governo ha riservato alle scuole.
Anche un imprenditore aveva dato disponibilità per occuparsene, ma niente.
E' rimasto lì. 
Chiuso?
Probabilmente no.
Ci sono finestre che si aprono e si chiudono.
Fantasmi?

Questa è una foto del 21 Aprile 2015.
Mostra alcune finestre aperte.
Se c'è qualcuno dentro, anche solo ragazzi che la usano per giocare è, in ogni caso, una struttura pericolosa e non ben custodita.
Fate attenzione, ogni volta che passate, e potrete notare variazione nell'apertura delle finestre.
Venerdì scorso, durante il mercato, le tre grandi aperture sulla terrazza erano chiuse, non sono riuscita a fare una bella foto :-(.




Intervista


mercoledì 6 maggio 2015

Millantamenti o cambiamenti di carte in tavola?





Questo è un post per i curiosi, gli amanti del pettegolezzo, delle storielle che passano inosservate perché i protagonisti non sono niente e nessuno.

Un amico di APC mi ha chiesto di "difendermi" da sola perché spiego meglio le cose, lo farò raccontando i fatti dimostrabili con tracce scritte e non le chiacchiere.

Queste sono pagine dello statuto e del contratto associativo di Agrigento Punto e a Capo onlus. 

Un'associazione non riconosciuta può aver voglia di farsi riconoscere e magari, per ragioni di opportunità, si fregia del titolo di onlus come è successo agli "animatori" del gruppo FB Agrigento Punto e a Capo.
Leggete le prime righe delle pagine dello statuto.
"Bello" che un'associazione riconosca, anzi assicuri per statuto, ai soci la libera manifestazione del proprio pensiero. Sarebbe anche auspicabile. 
Per ottenere ciò basta che tutti siano d'accordo su tutto. 
Ripetiamo come un mantra "siamo tutti d'accordo" e, se non bastasse, si può mettere fuori dal cerchio dell'amicizia qualcuno, casomai non sia proprio d'accordo. 
Magari, per aggiustare la maggioranza, un paio di persone possono essere messe in condizione di andare via e si sostituiscono con qualcun altro più compiacente.







Cosa è successo al gruppo nato su Facebook e diventato associazione onlus?
Magari, qualcuno lo postulò per togliere di mezzo un inopportuno infilatosi all'atto della creazione, si può sempre creare un'altra associazione.
Non so se è questo che è successo. 
Pare che esista un comunicato degli scorsi giorni che fa riferimento a due diverse associazioni, differenti nel nome per la parola "Onlus". Pare che parlando di me, annunciando la mia candidatura, qualcuno si sia riferito all'associazione sbagliata.
Deve essere così. 
Di associazioni rappresentate dal gruppo Facebook di Agrigento Punto e a Capo ce ne sono 2?

Il 14 marzo, stavo postando un album di foto fatte quello stesso pomeriggio (poi finite sul blog). 
Eravamo stati a vedere una frana sulla pista ciclabile con altri membri dell'associazione, senza la sedicente new entry, la  pseudoassenteista (come si definisce una persona che non partecipa per 4 anni all'attività associativa?). 
Dopo avere caricato le foto mi sono accorta di non potere più postare autonomamente, dovevo avere l'autorizzazione di un amministratore. Ho contattato due altri membri e  non ne sapevano niente. 

Chi ha fatto questo ha agito democraticamente d'accordo con se stesso e la sua ombra. Ha anche cambiato le password dell'account Gmail comune, sono riuscita a tenere il blog solo perché, molto probabilmente, non sapeva dove mettere le mani per togliermelo (o lo ha considerato inutile).

Dopo la mattinata passata a sentire chiacchiere pretestuose insultare la mia intelligenza sono uscita fuori da Facebook: ho avuto ribrezzo del narcisismo che questo social network induce.


Qualche giorno fa, con spregio di ogni regola dello statuto, qualcuno pubblica un post che parla di riunioni a cui non sono stata invitata dove un direttivo con new entry che non mi risultano, ha deciso che sono fuori dall'associazione. Si riservano di ratificare...
Sinceramente, dopo il trattamento riservatomi, non è che abbia voglia di avere qualcosa a che fare con certi individui che, durante le riunioni erano d'accordo sulla neutralità del gruppo FB per rispetto dei membri del gruppo ma, in verità, ormai lo hanno ridotto ad una mera e patetica fan page.


Mi domando: gente che non si è mai letta lo statuto della propria associazione o, se lo ha fatto, non lo rispetta, vuole davvero proporsi per amministrare la cosa pubblica?

E può scassare le scatole a una che, mossa a pietà, non li aveva più cagati, prendendone le distanze non sia mai qualcuno potesse pensare che fosse ciecamente (e politicamente) schierata con loro?



La democrazia è un optional?

it
























20/05/2016 sempre cambiamenti di carte in tavola che non valgono nemmeno un nuovo post:

Ho la febbre... ieri 39 non mi potevo muovere però incavolarmi si.
Mi fa incavolare l'agrigentino dalla memoria corta..
Quello che si permette di scrivere fandonie.
La persona che mente fa aggiustamenti qui e là, chi non mente dice sempre la stessa cosa, non ha bisogno di cambiare o migliorare la sua versione.



L'unica mia esperienza politica risale all'IDV nel momento in cui Grillo flirtava con Di Pietro e stentava a nascere il MoVimento ad Agrigento.
Sono sempre stata da movimenti civici, criticata anche per questo.
Per l'ennesima volta (solo perchè ad Agrigento chi NON parla ha sempre torto e le persone si fanno arrotolare nelle fesserie)  non sono entrata prima nel M5S perchè, nei meetup che si andavano formando, c'erano degli strani integralisti dell'"uno vale uno ma tu non sei nessuno".
Dico di più. Questi tipi, i "fantattivisti", non mi avrebbero permesso di entrare, trascinata dagli attivisti BUONI,  se non avessero pensato che potessi portare voti utili alla LORO elezione
Io con gli altri amici avevamo APC, agrigentini che lavoravano per la città. Un gruppo di persone franche e oneste, a volte un pò troppo giocherellone.
Poi, dopo che ci siamo costituiti come associazione, le cose sono cambiate.
C'era una specie di fame di visibilità.
La stessa fame che portò a buttare fuori un altro esponente perchè pubblicava foto sulla bacheca delle SUE attività per farsi pubblicità (che fu fatta eliminare alla sua uscita) e che poi passò con varie compagini politiche di destra e "populistiche"
Con i "ragazzi" di APC si pensava di fare una lista indipendente o di entrare nel Movimento 5 stelle.
Qualcosa cambiò quando il leader autoproclamato, dopo aver esercitato abbondantemente la sua autonomia politica acquisendo senza dirci niente perfino una tessera di partito, cominciò a dirmi di non pubblicare post M5S sulla MIA bacheca.
Una telefonata di un suo amico gli aveva balenato la possibilità di avvicinarsi al più "prestigioso" candidato sindaco e il "nostro leader" cominciò una potente opera di convincimento, che ha compreso anche il metterci l'uno contro l'altro, per entrare nelle liste di quello che sarebbe stato il futuro sindaco.
Entrare in quelle liste doveva garantirci la elezione certa.
I candidati designati però dovevamo essere quelli meno convinti: l'"esperto di problemi d'acqua" ed io.
Per questo ci portarono a parlare a Porto Empedocle, eravamo un'associazione e io in quel momento ero il presidente anche se il leader maximo era un altro.
Per questo parlo io nella famosa intervista che tutti pubblicano ma nessuno ascolta, io tengo la barra dritta e conservo l'associazione neutrale.
Diceva che io ero il braccio e lui la mente. Delirava di assessorati con assessori che gli avrebbero ubbidito.
Nel frattempo all'interno dell'associazione il leader si sbarazzò di una grande e valente combattente che non ne voleva sapere di questo passaggio, io cercavo di spostare la barra, di tenerci neutrali al massimo.
Avevo investito molto nell'associazione, avevo lavorato ore, giorni e mesi al PC cercando dati e pubblicando informazioni per difendere la mia città.
Infine il leader portò dentro una tipa che si professa 5 stelle ma è firettiana di ferro:


(foto pubblica dal gruppo Agrigento Punto e a Capo)

Loro 2 mi misero alle strette, un processo vergognoso in cui mi dissero che ero l'unica che non voleva convergere sulle liste di sicuro successo. Mi sembrava di essere in un manicomio. Il piano già era concluso.
La signorina mi scrisse in privato che ero antipatica e non mi avrebbe votato nessuno (ha avuto un terzo dei miei voti, per quanto si agita non deve essere tanto simpatica nemmeno lei)

Il leader maximo decisa la mia uscita, mi tolse da amministratore de gruppo FB e io mi presi il blog, non riuscì lui a prenderselo perchè non sapeva nemmeno dove mettere le mani, sennò probabilmente se ne sarebbe impadronito.
Mi schifiai di tutto e mi misi a lavorare per me. Mi programmai un viaggio. Finii il mio libro.
Intanto la compagine bionda si ingrossava.
Decisi di aiutare gli amici attivisti BUONI stando dietro le quinte. Il 5 stelle era dato per spacciato. Io non avrei mai pensato che si potesse piazzare nemmeno un consigliere.
D'altro canto conoscevo le criticità agrigentine meglio della maggior parte di quelli della lista.
Alla fine, il giorno che sentii che due potenti gruppi politici si univano alla compagine che sarebbe risultata vincente, capitolai davanti all'ennesima richiesta di inserirmi nella lista 5 stelle da parte degli attivisti buoni, non se lo aspettavano nemmeno loro.
Solo per aiutare. Ho lottato per la lista ma sono rimasta sorpresa dalla elezione.