mercoledì 24 ottobre 2018

L'arroganza della maggioranza

La città di Agrigento si interroghi sul motivo per cui i consiglieri di Forza Italia si scagliano contro il deputato del M5S Michele Sodano. Perché, nonostante i 1000 problemi in Città, ultimamente non si sentono parlare d'altro? Evidentemente il loro obiettivo è quello di schierarsi compatti a difesa del sindaco mentre nelle battaglie in Consiglio comunale non si vedono proprio. Le ultime sedute sarebbero potute essere critiche per il Sindaco con la presenza di un’opposizione compatta. Invece niente. 
Si è parlato di un loro ingresso in giunta. Questo potrebbe spiegare perché sono poco presenti alle sedute comunali e boicottano la sfiducia al Sindaco?
Il Consiglio comunale propone poco e non può chiedere conto e ragione al Sindaco (che non ha presentato nemmeno la relazione degli ultimi 2 anni di mandato) senza che questo giudichi “sgradevole” il fatto che il Consiglio si interessi delle sorti economico-finanziarie della Città. 
Alcuni consiglieri, spesso, aspettano solo la prima approvazione di un punto all’ODG, che da il gettone, per andare a casa. Non è certamente un reato ma sintomo di poco interesse per la città e attenzione solo per la propria carriera politica.
Per lo più si approvano atti dovuti come i debiti fuori bilancio e poi si fanno solo chiacchiere e rinvii.
Parlando dei filogovernativi ufficiali non si può tacere della approssimazione e della arroganza della maggioranza in aula e fuori.
Alcuni dei consiglieri portabandiera di Firetto, che recentemente dovrebbero avere restituito i gettoni per delle sedute di commissione dalla dubbia competenza, ora portano in aula un regolamento praticamente identico a quello sul bilancio partecipativo approvato in aula ma la cui vigenza è stata bloccata dalla maggioranza perché non ci sarebbero le somme da spendere. Le somme da spendere invece ci sono e sono quelle del 2% dell' irpef regionale.
Ora, dopo aver fatto perdere tempo negli uffici, la proposta passerà alle commissioni: altro tempo e gettoni sprecati! Tutto ciò solo per mettere il cappello e togliere merito a chi ha portato in aula l'argomento del bilancio partecipativo per cercare di garantire lo spirito democratico della misura regionale che questa amministrazione ha sempre calpestato.
È sgradevole che l'ultima seduta di Consiglio non si sia tenuta perché i Consiglieri erano assenti, eravamo solo in 5.
È sgradevole pensare che solo in pochi dimostrino di tenere veramente alle sorti della città mentre la maggioranza fa in modo di non far fare troppe brutte figure al sindaco del cambiamento e della rinascita mancate.


mercoledì 17 ottobre 2018

Un’opportunità per evitare il dissesto?

Le casse comunali piangono, è cosa nota.
Si sta facendo di tutto per evitare assurde perdite e riscattare le somme dovute?
Poco si fa per la lotta all’evasione e si fa cassa con errori nelle bollette, magari poi contestate.
Tra multe e fette di prosciutto sugli occhi c’è anche un’altra opportunità per rimpinzare le casse comunali:

L’amministrazione aveva fatto approvare in Consiglio comunale, a fine 2016, un piano delle alienazioni immobiliari che contiene tantissime grandi e piccole superfici PEEP, in diverse aree della città.

Le aree PEEP danno un diritto di superficie a chi realizza delle costruzioni (in edilizia agevolata), un privato o una cooperativa, che acquisisce la concessione pluriennale del bene, ma deve riscattarne la proprietà altrimenti, al termine della concessione, il bene ritorna nel patrimonio comunale.
Tale riscatto diventa, dunque, un’operazione da fare se si vuole vendere più facilmente la propria casa o passare la proprietà ai propri eredi.
Il diritto di superficie diventa diritto di proprietà pagando a mq quanto calcolato dagli uffici comunali attraverso cifre stabilite dalla Commissione Valutazione Beni abbattute, fino anche al 50%, e diminuite dei costi, aggiornati ai valori odierni, delle opere di urbanizzazione realizzate da privati o cooperative.

Inoltre la cifra da dare al Comune potrebbe anche essere dilazionata e gli uffici potrebbero organizzarsi per rendere il passaggio di proprietà più facile e meno oneroso per chi vuole diventare proprietario.
Finora soltanto un cittadino pioniere ha chiesto di riscattare il suo diritto di proprietà e ha pagato 3600 € per 590 mq.
I prezzi, dunque, per questa prima prova, sembrerebbero non eccessivi per eventuali cittadini interessati ad avere il diritto di proprietà sull’immobile e non trasferire, dopo il periodo concordato, la propria casa al comune.

Sarebbe il caso di creare delle simulazioni sui costi finali e di dare indicazioni su come diventare “proprietari” dei propri immobili.
Si salvaguarderebbero sia gli interessi dei cittadini che del comune, lasciando ad ogni famiglia la valutazione soggettiva sull’effettuare o meno tale operazione, in relazione alla propria condizione economica.
La vendita di queste aree potrebbe portare un pò di respiro alle casse comunali. Ci si sarebbe dovuti muovere prima, dopo aver proposto tale opportunità, nel 2016, Avrebbero dovuto lavorare per ottenere qualche risultato.
L'amministrazione anche adesso, però, non sembra intenzionata a pubblicizzare l'iniziativa... non sia mai che entri qualche soldino!?

mercoledì 10 ottobre 2018

Ancora nessuna soluzione efficace per il conferimento dei residui di potatura

Ieri al Consiglio comunale si è parlato ancora di raccolta differenziata per una mozione a mia firma che impegnava l’amministrazione a dare la possibilità ai cittadini di conferire agevolmente e correttamente gli scarti vegetali dei loro giardini.

L’amministrazione si è dimostrata assolutamente impreparata sull’argomento, nonostante le richieste delle ordinanze regionali. Ha confessato che, nonostante il presidio degli operatori nell’unica struttura predisposta, la cosiddetta isola ecologica di piazzale La Malfa, almeno la metà del materiale conferito è stato inserito in sacchi di plastica. Tali sacchi si sono strappati e mescolati con rami e foglie, appena afferrati dagli elementi meccanici per il trasporto, rendendo tutta la massa del materiale non idonea al riuso.

L’amministrazione ha magnificato le nuove isole ecologiche che verranno realizzate al costo, a struttura, di 150mila euro. Tale costo sarà pagato da tutti noi dato che il Comune ha disertato quei bandi che hanno portato anche un milione e mezzo di euro in altre amministrazioni, più piccole ma organizzate, della provincia.

Nelle nuove isole, oltre ai residui di potatura, si potranno conferire anche oli, batterie, RAEE. Ci chiediamo se non diventeranno solo delle minidiscariche dato che non si è riuscita a garantire il controllo della qualità degli scarti verdi. La mancanza di controlli, infatti, porta all’aumento della quantità del materiale destinato alla discarica, con aggravio di costi per i cittadini.

La mozione chiedeva la possibilità di un conferimento degli scarti verdi vicino le proprie abitazioni, in giorni prestabiliti. Magari un servizio a domicilio, a prezzo calmierato, che poteva persino essere opportunità di lavoro.

Nonostante il voto favorevole alla mozione del Consiglio, che è espressione dei cittadini, l’amministrazione ha fatto intendere che niente di tutto questo sarà predisposto e, dunque, anche per i residui di potatura, continueranno i disservizi.

Nonostante le denunce presentate dai vari Consiglieri, durante la seduta, sulle condizioni igienico sanitarie della città, l’assessore ha continuato a magnificare gli sforzi fatti finora (ma cosa è lo sforzo se non produce il risultato sperato?) e il nuovo servizio che renderà tutto bello e pulito. 

L’assessore, esponente della amministrazione della rinascita, del cambiamento e dell’arrogante impreparazione, ha parlato immerso nel rumore e nella disattenzione di un’aula che proprio non gli crede più. Come tutta la città.

lunedì 8 ottobre 2018

Da diritto di superficie a diritto di proprietà. Vedi se ti conviene

Le casse comunali piangono, è cosa nota.

L’amministrazione aveva fatto approvare in Consiglio comunale, lo scorso anno, un piano delle alienazioni immobiliari che contiene tantissime grandi e piccole aree PEEP, in diverse aree della città, il cui diritto di superficie diventa diritto di proprietà pagando a mq quanto calcolato dagli uffici comunali attraverso le cifre stabilite dalla Commissione Valutazione Beni.

Infatti le aree PEEP sostanzialmente danno un diritto di superficie e chi realizza delle costruzioni (edilizia agevolata), un privato o una cooperativa, acquisisce la concessione pluriennale del bene, ma deve riscattarne la proprietà, altrimenti al termine della concessione, il bene ritorna nel patrimonio comunale. Soprattutto è un’operazione da fare se si vuole vendere più facilmente la propria casa.

I prezzi, che erano stati stimati come molto alti invece stanno risultando non eccessivi per eventuali cittadini interessati ad avere il diritto di proprietà sull’immobile.

Tra i documenti in amministrazione trasparente si vede come 590 mq sono stati pagati 3600 €.
Sono delle valutazioni soggettive che ognuno può fare anche in relazione alla propria condizione economica.
Certo la vendita di queste aree potrebbe portare un pò di respiro alle casse comunali. 
L'amministrazione non sembra intenzionata a pubblicizzare l'iniziativa... non sia mai che entri qualche soldino! :-P


https://www.comuneweb.it/egov/Agrigento/ammTrasparente/Provvedimenti/Provvedimenti_dirigenti/dettaglio.183096.2018.html

domenica 7 ottobre 2018

Finalmente certi tempi di risposta per i cittadini che vogliono interagire con l’amministrazione

In questi anni diverse raccolte firme hanno varcato il portone comunale portando appelli e richieste dei cittadini, senza ricevere, spesso, una risposta ufficiale.
Con il regolamento approvato ieri, i cittadini avranno degli utili allegati per facilitare la presentazione di istanze, petizioni e anche proposte che potranno  essere votate in Consiglio comunale. E’ prevista una tempistica di risposta e delle modalità di trattamento degli atti in modo da assicurare una celere e sicura risposta. 
Il regolamento approvato è uno strumento attuativo che permetterà ai cittadini che ne hanno volontà, di partecipare attivamente alla vita comunale.
Ringrazio i colleghi dell’opposizione che erano presenti in aula e hanno mantenuto il numero legale. Li ringrazio anche per avermi dato la possibilità di fare approvare alcuni atti presenti in odg già da Marzo 2018 quali una sollecitazione alla giunta relativamente la possibilità dei matrimoni in spiaggia o in altri luoghi, come hanno ribadito i colleghi.
Altro atto approvato è stato quello relativo all’applicazione di corrimano sulle scale comunali per facilitare la salita e la discesa soprattutto di chi, avanti negli anni, è in difficoltà (certo bisognerebbe anche pulire e tagliare l’erba dalle scale).
Non per ultima di importanza è stata presentata una istanza firmata dalla metà dei Consiglieri per la creazione di una commissione per indagare sui numerosi debiti fuori bilancio che stanno turbando seriamente la tenuta dei conti comunali.
Nella seduta precedente esponenti della maggioranza non avevano invece voluto esaminare la proposta, come indirizzo politico, di risoluzione dell’attuale contratto idrico adducendo motivazioni di non perfetta conoscenza di un tema che anima l’aula comunale e perfino le discussioni intorno la tavola dei cittadina praticamente giornalmente.
I cittadini, sempre invitati ad assistere direttamente alle sedute comunali, ne traggano opportune conclusioni.

Inutile piangere sull'olio versato, pensiamoci prima


 insieme agli attivisti agrigentini abbiamo pensato di proporre una mozione per cercare di evitare l'inquinamento da sversamenti di oleifici

Considerato che dall’inizio della stagione autunnale fino alla metà inoltrata dello stesso periodo dell’anno si assiste, sia nel territorio comunale di Agrigento sia dei comuni limitrofi, alla riapertura dei frantoi, è facile prevedere che anche quest’anno riprenda lo sversamento delle acque di vegetazione residuate dalla lavorazione delle olive.
Negli anni precedenti lo sversamento è stato documentato e denunciato sia da cittadini che da associazioni che si occupano della salvaguardia dell’ambiente.
Tale fenomeno nel territorio del comune di Agrigento si manifesta nel fiume Naro.
Le acque del suddetto fiume provengono a loro volta da altri corsi d’acqua discendenti dalle contrade Burraitotto, Burranito, Gibisa, Malvizzo e Villaggio La Loggia che si trovano al confine tra i comuni di Agrigento, Favara, Naro e Palma di Montechiaro.
Successivamente questi corsi d’acqua indipendenti si uniscono all’interno del territorio comunale di Agrigento per formare un unico corpo principale che lambisce i quartieri agrigentini del Villaggio Mosè (nella zona Mosella) e Cannatello fino a sfociare nelle immediate vicinanze del quartiere di Fiumenaro. 

Dunque è facile presumere (anche se non si hanno i dati dal momento che non sono stati effettuati prelievi e analisi) che l’inquinamento possa riguardare NON solo le acque superficiali, ovvero le acque visibili che scorrono o stagnano in superficie, ma anche:
- le acque sotterranee (tra cui le falde acquifere);
- i terreni in cui questi oli vengono scaricati (nel caso in cui lo sversamento non avvenga direttamente nel corso d’acqua);
- i terreni che entrano a contatto con l’acqua durante il suo percorso verso la foce o durante la filtrazione;
- le acque di transizione ovvero le acque salmastre presenti alla foce che derivano dal mescolamento dell’acqua dolce proveniente dal fiume e dell’acqua salata proveniente dal mare;
- le acque della fascia costiera limitrofa.

L’emissione di tali sostanze innesca processi veri e propri dell’inquinamento perché sono sostanze resistenti alla degradazione biologica quindi hanno spiccate proprietà tossiche per tutti gli organismi sottoposti a un’eccessiva concentrazione.
Non solo ma hanno la capacità di ostacolare la corretta ossigenazione dell’acqua.
Infatti la componente oleosa che galleggia in superficie crea un “velo” che non permette lo scambio gassoso tra acqua ed aria. Una delle tante conseguenze è quindi la morte per soffocamento degli organismi in quanto l’acqua risulta carente in ossigeno.
Per questo motivo, dal punto di vista biologico e biochimico, 1 m3 di acque di vegetazione ha un potere inquinante addirittura fino a 200 volte superiore rispetto a 1 m3 di acque reflue urbane!

I trasgressori sono penalmente perseguibili per reato ambientale.  
Per questo, come Movimento 5 stelle Agrigento, abbiamo presentato una mozione per impegnare l’amministrazione attiva a
          creare un’azione sinergica fra tutti i Comuni circostanti nel cui territorio insistono frantoi in modo da controllare, attraverso anche le polizie municipali, che non si realizzino smaltimenti illeciti;
          chiedere la collaborazione di enti preposti, associazioni e cittadini per garantire il presidio del territorio anche attraverso una piccola campagna di sensibilizzazione ambientale (interviste, comunicati)


lunedì 1 ottobre 2018

risposte su Terravecchia



Questa è la risposta alla seguente interrogazione:



24/6/18 Oggetto: Interrogazione per il question time su "Progetto Terravecchia"

La sottoscritta Marcella Carlisi, Consigliera comunale del Movimento 5 Stelle,

· Considerato che a Gennaio 2015, durante i lavori per il progetto "Terravecchia di Girgenti" si sono ritrovati cisterne, pozzi, sistemi di regimentazione di acque di scorrimento superficiale, un camminamento ipogeico al quale si accede tramite una scala rinvenuta in adiacenza al lato sud dell' atrio dell' ex istituto Schifano, i resti della chiesa si San Giovanni di Dio;

· Vista la risposta nel question time del 19/7/16 riguardo: “lo studio di una variante architettonica, in grado di perseguire le finalità del programma, ovvero la realizzazione di alloggi da offrire in locazione, nonché migliorare le infrastrutture dei quartieri caratterizzati da forte disagio abitativo e al contempo rispettare la storia del luogo mediante la realizzazione di un organismo architettonico compatibile con la particolare morfologia storica del sito. La redigenda perizia, infatti, prevede: il recupero della chiesa di S. Giovanni di Dio mediante interventi di restauro e di riconfigurazione, il recupero e la valorizzazione dei locali seminterrati, lavatoio, ma potrebbe, in realtà, essere anche una mangiatoia, rinvenuto nell'area compresa tra il cortile Guarraci e la chiesa di S. Giovanni di Dio. Il recupero degli antichi percorsi urbani, chiaramente palesati alla morfologia dei manufatti rinvenuti, verrà dunque riaperto l'antico collegamento viario, che dal cortile Guarraci permetteva di raggiungere la chiesa di S. Giovanni di Dio e il cortile Raccomandati.

Si prevede inoltre la rifunzionalizzazione dell'antica scala che dal piano della chiesa conduceva al cortile Santa Maria della Neve, riconnettendo la intera area agli assi viari che da tempo immemorabile ne permettevano l'accesso. Le notevoli testimonianze archeologiche rinvenute, verranno ulteriormente valorizzate creando un apposito spazio pubblico urbano, con accesso diretto alla Salita Sant' Antonio; in tale spazio che sarà suddiviso in due parti i cittadini e i turisti potranno ammirare parte del ritrovamento in situ e nel contempo percorrere il camminamento ipogeico rinvenuto parallelamente alla salita Sant' Antonio, mentre altri reperti potranno essere esposti in adiacenza all'interno dei costruendi locali. Le variazioni architettoniche tengono conto della particolare morfologia del sito, adattandosi ai terrazzamenti rinvenuti e al contempo rispettando le tipologie edilizie e strutturali del sito. Il nuovo edificio, pertanto, si svilupperà in conformità dei livelli di posa rinvenuti, limitando al minimo indispensabili gli scavi. Il recupero della chiesa permetterà il suo utilizzo per attività sociali, disimpegnando le aree destinate dal progetto originario a tale attività, le quali saranno realizzate per la realizzazione del parco archeologico integrato dell' edificio.;

· Considerato che la via san’Antonio non è ancora stata ripristinata interamente come scalinata ma la parte bassa è ancora una strada molto ripida che crea disagi ai turisti che visitano il centro storico anche perché la segnaletica la indica come unica via per giungere alla Cattedrale, al Museo Diocesano, alla chiesa di Santa Maria dei Greci;

interroga per sapere

Quando si prevede di realizzare quanto previsto 2 anni fa e indicato in premessa e soprattutto quando verrà ripristinata la via San’Antonio.

Dfb: facciamo una commissione d'indagine?

Non ci sono soldi.

Ormai frase di rito anche per i servizi essenziali. Tra i tanti soldi che non si trovano anche quelli per pagare integralmente i servizi nelle scuole per l’ assistenza all'autonomia dei piccoli agrigentini.

L’amministrazione insegue i soldi ma finiscono sempre nel buco nero dei debiti fuori bilancio legati a cause legali perse dal Comune. In arrivo in Consiglio un’altra pioggia di debiti da ratificare.

Più volte è stato proposto, anche da parte di altri colleghi, la costituzione di una commissione speciale di indagine sui debiti fuori bilancio per indagare sulle cause e trovare soluzioni.

La commissione, come da regolamento per il funzionamento del consiglio comunale, viene attivata su proposta del presidente del consiglio, su istanza sottoscritta da almeno un terzo dei consiglieri (dunque più di 10) o a seguito di segnalazione di gravi irregolarità da parte del Collegio dei revisori dei Conti.

Come Consigliere mi rendo disponibile a firmare l’istanza e anche a scriverla se necessario. Faccio appello a tutti i consiglieri, soprattutto a chi si è dimostrato nel tempo disponibile a creare tale commissione.

Facciamo chiarezza.

Inoltre auspico sempre che sia portata avanti la possibilità di una proposta di sfiducia.