Inviata al Prefetto di Agrigento una nuova lettera su azioni URGENTI e necessarie per ristabilire igiene, decoro e SPERANZA nella città di Agrigento
Dall’ultima comunicazione intercorsa a Giugno con sua Eccellenza, la situazione si è aggravata perché non si è fatta prevenzione verso lo sporco anche in vista dell’aumento della popolazione: chi viene ad Agrigento per le vacanze non ha mastelli e soprattutto non sa dove e come buttare la spazzatura.
I cestini per i rifiuti sono stati tolti da alcune zone della città, perché tanto non vengono svuotati. I rifiuti si accumulano attorno ai pochi che ancora esistono, con graziose composizioni di sacchettini con deiezioni canine.
Un ordine per 90 nuovi cestini è partito SOLO a fine giugno e non sono ancora arrivati: quasi 50mila €.
35 sono preziosissimi, addirittura da 690 € (IVA INCLUSA): avremmo bisogno di igiene e di un servizio che funzioni, non di cestini sciccosi!
Gli animali, più o meno grandi, morti per strada restano sull’asfalto. Lo spazzamento non esiste. Il diserbo nemmeno, con la possibilità di catastrofici incendi.
Il sindaco dice che i netturbini si dedicano quasi tutti alla raccolta e non ce ne sono abbastanza per fare lo spazzamento. Perché mai? Chi ne ha chiesto la diminuzione del numero a fronte di un servizio che, con la differenziata, diventava più impegnativo? L’amministrazione!
Il controllo costa ma serve e potrebbe farci risparmiare. Studiando il numero di netturbini ottimale per la città, il personale avrebbe potuto contestare eventuali non conformità di conferimento durante la raccolta: ma sono troppe le utenze e pochi i lavoratori oppure il servizio non è organizzato con efficienza. L’assessore ha detto che ogni giorno il 5 % delle utenze, che dovrebbero usufruire del porta a porta, non viene servito, siamo sicuri che sia solo il 5%?
Con delle isole automatizzate nelle zone più lontane non avremmo avuto il problema della spazzatura che si accumula nelle zone non servite e la qualità della differenziata sarebbe stata migliore. Naturalmente le zone dovrebbero essere video sorvegliate. Sparse per la città ci sono 4 o 5 involucri per la raccolta che occupano spazi pubblici ma sono in disuso e non funzionano ormai da anni.
La nostra differenziata non è di qualità, non rende molto e un bel po’ finisce, alla fine di costosi trattamenti, in discarica ma, per l’ennesimo comunicato “governativo” di ieri, va tutto bene.
E’ necessario che l’amministrazione emani il regolamento per la differenziata che dicevano fosse quasi pronto già a metà marzo.
Invece del regolamento, l’amministrazione ha emanato un’ordinanza sindacale che prevede potenziali sanzioni per la maggioranza dei cittadini. Ne è stata promessa una riedizione con i giusti provvedimenti ma l’ordinanza, emessa il 5 Luglio, vige intonsa da un mese.
I cittadini si sentono presi in giro e si perde sempre più la fiducia, non solo in questa amministrazione, ma anche nelle istituzioni in genere.
Come rappresentante dello Stato, il Prefetto, ha l’autorità per far rispettare il nostro diritto di cittadini a non essere sottomessi a leggi assurde, che la stessa amministrazione dice non adeguate.
Questa amministrazione è palesemente e spudoratamente lontana dallo studiare e portare soluzioni ai problemi cittadini. Quando non può negare che tutto va male cerca un capro espiatorio e, per rimanere sulla cresta dell’onda, un nastro da tagliare o un evento organizzato da altri a cui presenziare.
Prima che Agrigento cambi, ancora e sempre in peggio, intervenga il Prefetto.
Ormai è chiaro che la rinascita di Agrigento, per questa amministrazione, si ottiene con il metodo della fenice: prima bisogna passare dalle ceneri!
In questa estate calda e puzzolente, non servono novelli Nerone: in cenere c’è già la pazienza dei cittadini verso questa amministrazione che non vuole andare a casa.
La lettera:
Al
Prefetto di Agrigento
Oggetto: azioni URGENTI e necessarie per ristabilire
igiene, decoro e SPERANZA nella città di Agrigento
Ecc. mo Sig. Prefetto,
purtroppo dall’ultima
comunicazione, come si vede, in città qualcosa è cambiato ma solo in peggio.
Le promesse della politica
sono rimaste tali, cristallizzate. Praticamente quelle dei mesi scorsi. I
report sono scoraggianti mentre le note stampa dell’amministrazione dicono che
va tutto bene.
Nella precedente lettera Le
avevo scritto: “I sacchi di spazzatura sono sparsi in tutta la città e adesso si
trovano anche direttamente sotto le abitazioni, si degradano per il caldo e si
riempiono di insetti, con pericolo per la salute pubblica. Inoltre sono
praticamente spariti i netturbini che spazzavano la città e ne svuotavano i
cestini. Le isole ecologiche sono spesso chiuse. Chi dovrebbe controllare la
gestione del servizio non lo fa in modo efficace. Il servizio, che procede a
singhiozzo e nell’incertezza, sta portando onesti e volenterosi cittadini
all’esasperazione con il rischio di aumentare del numero di quegli “incivili”
che l’amministrazione individua quasi come unici responsabili dell’emergenza.”
La situazione descritta si è
aggravata perché la popolazione è aumentata e, per lo più, chi viene ad Agrigento
per le vacanze non ha mastelli e soprattutto non sa dove e come buttare la
spazzatura.
I cestini per i rifiuti sono
stati tolti da alcune zone della città, perché tanto non vengono svuotati. Le
persone accumulano, presso quelli che ancora esistono, i rifiuti che non sanno
dove buttare, tra cui tanti sacchetti con deiezioni canine.
Di cestini se ne sono
comprati altri ma il nuovo ordine è partito SOLO a fine giugno e non sono
ancora arrivati: quasi 50mila € per 90 cestini. 35 sono preziosissimi,
addirittura da 690 € (iva inclusa): avremmo
bisogno di igiene e di un servizio che funzioni, non di eleganza!
“Un importantissimo presidio
di cui il Comune non si è ancora dotato è il regolamento per la raccolta
differenziata, previsto anche dal legislatore regionale. Tale regolamento
sarebbe utile per stabilire regole e disposizioni per assicurare la tutela
igienico-sanitaria in tutte le fasi della gestione dei rifiuti cittadina, dando
indicazioni alla cittadinanza su diritti e doveri e così anche agli operatori
ecologici per la tutela del decoro e dell’igiene ambientale.” Anche questo è uno
stralcio della vecchia nota che Le ho inviato l’11 Giugno.
Non so se ricorda che,
telefonicamente, mi aveva promesso che avrebbe provato a convincere l’amministrazione
a emanare il regolamento citato. Purtroppo non c’è ancora e non solo: un mese
fa l’amministrazione ha emanato un’ordinanza sindacale che prevedeva sanzioni
per chi metteva i mastelli sotto casa prima delle 23, per chi non li ritirava
entro le 15, per chi metteva materiale fuori dal mastello prescritto o non
utilizzava quello del giusto colore senza nessuna considerazione per la
popolazione anziana, per gli esercizi commerciali, per chi lavora fuori casa
l’intera giornata, per chi (grazie alla mancata previdenza
dell’amministrazione) non ha il mastello (perché è stato dato a circa il 50%
delle utenze), per chi non lava i mastelli (qui aprirei altro argomento perché
come responsabile della salute pubblica il sindaco dovrebbe monitorare
l’approvvigionamento idrico: alcuni utenti lamentano turni di acqua oltre i 15
giorni) e altro. Tale ordinanza è stata detta errata e da modificare. Ne è
stata promessa una riedizione con i giusti provvedimenti, perché questa era
stata fatta da un dirigente “straniero” ma, emessa il 5 Luglio, è più di un
mese che è lì. Ed è legge. Su questo La prego di intervenire perché non si può
prendere in giro così i cittadini. Tutta la città, per un motivo o per un altro
e per colpa della mancanza di organizzazione e programmazione dell’amministrazione
attiva, è passibile di multe per questa ordinanza. Come rappresentante dello
Stato è l’unico che ha possibilità di far rispettare il nostro diritto di
cittadini a non essere sottomessi a leggi assurde che la stessa amministrazione
dice non valide.
In città, per il gran caldo,
muoiono animali più o meno grandi ma restano per strada, si legge anche sui
social network e sui giornali. Lo spazzamento non esiste. Il diserbo nemmeno,
con la possibilità di catastrofici incendi. Il sindaco dice che ci sono pochi
spazzini e che fanno la raccolta. Perché mai sono pochi? Chi ne ha diminuito il
numero? L’amministrazione!
Il controllo costa ma fa
risparmiare, con un numero decente di raccoglitori, si poteva controllare anche
il contenuto dei mastelli lasciando le non conformità: ma sono troppe le utenze
e pochi i lavoratori oppure il servizio non è organizzato con efficienza.
L’assessore ha detto che ogni giorno il 5 % delle utenze che dovrebbero
usufruire del porta a porta non viene servito. Dalle lamentele e dalla
probabilità che qualcuno vada in ferie in questo affollato periodo estivo,
immagino sia anche di più del 5%. Si lamentano utenze di Cannatello e di
Fontanelle.
Con delle isole
automatizzate nelle zone più lontane non avremmo avuto il problema della spazzatura
che si accumulava nelle zone non servite, ci sarebbe stato in controllo perché
gli sportelli si sarebbero aperti solo per gli utenti registrati e la
differenziata sarebbe rimasta pulita. Naturalmente le zone dovevano essere
video sorvegliate. Sparse per la città ci sono 4 o 5 di questi involucri per la
raccolta che occupano spazi pubblici ma sono in disuso e non funzionano ormai
da anni.
La nostra differenziata non
è buona, non rende molto e un bel po’ finisce in discarica: cartone in fascia
zero (e adesso sarà sottoposto ad un processo più oneroso per una migliore
selezione) e la ditta che lo tratta ci chiede soldi (forse per il conferimento
in discarica), per plastica e metalli paghiamo già 120 € a tonnellata per il
loro processo (mentre quella che arriva dalle isole ecologiche ne costava
50 a tonnellata). Questo lo ho appreso
dai giornali perché l’ennesimo comunicato “governativo” di oggi dice che va
tutto bene.
Il mio rapporto da
Consigliere comunale con l’amministrazione attiva non è buono: non riesco ad
avere le informazioni che vorrei. Per lo più non so a chi chiederle perché
quando dicono una cosa, perfino ufficialmente in Consiglio, può capitare che
l’indomani venga smentita sulla stampa. Come cittadina, votata da altri
cittadini per il controllo e l’indirizzo, mi sento umiliata insieme ai miei
concittadini. Mi sento presa in giro. Vacilla la mia fiducia nelle istituzioni.
Sarà solo un’impressione ma
mi sembra che una forza che avvolge tutto mi voglia mettere nelle condizioni di
non agire più e di restare inerte a vedere come questa mia povera Città viene inesorabilmente distrutta.
Ci sarebbe, tra le altre,
anche la spinosissima questione delle strade agrigentine con circa 4 milioni di
euro destinati nella TASI del 2018 alle infrastrutture stradali ma solo 300mila
€ effettivamente stanziati mentre altri soldi disponibili sono destinati ad
opere “chic”, il nuovo piazzale Giglia, che sarà difficilmente raggiungibile se
si continua nella chiusura delle strade. Anche questa è un’emergenza che sta impedendo
a tutti noi di circolare liberamente in Città con il sindaco che cade dalle
nuvole e non si assume le sue responsabilità sulla vicenda.
Ancora una volta mi rivolgo
a Lei in quanto rappresentante dello Stato, viste le gravissime criticità e le
condizioni di pregiudizio per la salute pubblica, al fine di chiederLe un
intervento sulla gestione dei rifiuti in Città, sollecitando le azioni
necessarie per ristabilire igiene e decoro ma anche di ridare una speranza
nelle istituzioni a tutti noi cittadini.
Distinti saluti
Agrigento
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