giovedì 30 maggio 2019

Nota su preoccupazioni economiche al Comune di Agrigento

Seguo con preoccupazione le vicende economiche del Comune di Agrigento.  Mi struggo per la spesa dissennata dei pochi soldi disponibili che l'amministrazione dissipa in piazze e panchine, invece di sistemare strade pericolose o di mettere a reddito delle strutture, quali il parcheggio di Cugno Vela.
Anche il poco "risparmio" viene effettuato in maniera scellerata, ad esempio con la diminuzione del numero dei netturbini o la potatura affidata a privati, senza il rispetto delle stagioni o delle emergenze cittadine.
Alcuni ritardi, ad esempio per la disinfestazione fatta senza diserbo, rendono inutili le spese.
Gravano il bilancio di ulteriori fardelli le somme del prospetto che ha prodotto, recentemente, il dirigente finanziario.
Buona parte di quanto crea squilibrio riguarda la spesa per i ricoveri dei disabili, spesa che dovrebbe essere pagata dall'ASP, almeno per il 40%.
Ci sono dei crediti che il Comune ha richiesto all'ASP per oltre 3 milioni e 200 mila € e che, recentemente, il tribunale ha negato al Comune, accettando la contestazione dell'ASP di una rendicontazione non precisa, da cui non si può desumere, in alcun modo, la natura delle prestazioni eseguite. L'ufficio legale del Comune sta impugnando la sentenza ma intanto ci sono i costi dei ricoveri di questo e dei prossimi anni.
Diminuiscono i trasferimenti statali e ci sono altre somme che il Comune non ha ricevuto dallo Stato, quelle del Ministero degli Interni  per MSNA (Minori Stranieri Non Accompagnati). Sono oltre un milione di euro, attinenti al quarto trimestre del 2017. Questi soldi non sono pervenuti perché richiesti in ritardo, a quanto pare non per colpa del Comune, e perché il capitolo a disposizione si è esaurito. Di questo problema si stanno interessando a Roma due portavoce del M5S, al Senato Rino Marinello e alla Camera Filippo Perconti, che speriamo ci diano presto buone notizie.
Nel prospetto si legge anche dei minori introiti dell'IMU, con un PRG bloccato in Consiglio e che ci vorrà qualche anno prima che venga varato. Nel frattempo chi ha aree edificabili, su cui non è possibile costruire, continua a pagare.
La città si svuota di cittadini che pagano le tasse.
Chi resta paga con amarezza cifre troppo elevate rispetto ai servizi offerti.
Sempre più persone non possono o non vogliono pagare perchè il sindaco,  invece di cercare pane per la città, si trastulla di brioche mattutine nei B&B.

martedì 21 maggio 2019

Un te con Firetto


L’album dei selfie del nostro sindaco ha una pagina speciale, dedicata alle colazioni.
Vorremmo arricchirla di nuove immagini portandolo fra i tanti cittadini che, in diversi quartieri, vorrebbero fare quattro chiacchiere con lui.
Ieri  gli abbiamo inviato un primo formale invito per l’incontro che si terrà sabato 25, alle h 10.30 presso via degli Ulivi (all’altezza di via Recca). 
Sono tanti ,però, i cittadini che vorrebbero incontrarlo: da quelli vicino alla “discarica” di Villaggio Mosè ai commercianti della via Manzoni,  che ancora sopravvivono alla spazzatura per strada e alla chiusura del ponte Morandi.
In via degli Ulivi, fino a qualche mese fa, erano ancora visibili i cartelli della visita preelettorale di Firetto.
Lo invitiamo a venire per visionare il work in progress delle sue promesse elettorali. A distanza di 4 anni la via, molto trafficata perché collega Villaggio Mosè con San Leone, è ancora senza illuminazione, sprofondata in diversi punti, con “lappazze” ormai storiche, piena di brecciolino lasciato dalle piogge che la trasformano in  una palude e con l’erba alta che nasconde la presenza di una strada più bassa cosicchè alcune auto, per permettere il passaggio nel verso opposto, sono cadute di sotto.
I cittadini avevano anche protocollato una petizione nel 2016, ad un anno di distanza dall’elezione, a cui non è nemmeno stata data una risposta.
Sabato alle 10.30 saremo in via degli Ulivi ad ascoltare i cittadini, per loro sarebbe più importante però prendere un te con il sindaco e confrontarsi con lui sulle difficoltà quotidiane e sulla nuova stagione estiva che porta più traffico, anche di insetti.

Marcella Carlisi e il meetup degli “Attivisti con le stelle per Agrigento”

sabato 4 maggio 2019

Nota su "carta di Agrigento"


Tutto fa brodo nella campagna elettorale firettiana. Un brodo di giuggiole di un’amministrazione in solluchero, impegnata ad inventare  grandi progressi perseguiti dalla città in seguito al loro insediamento. Il sindaco Firetto, più che governare il territorio, cerca di imporsi  come sovrano attraverso immagini iconiche che rappresentano la continua promessa di un Agrigento che cambia e rinasce.
Per l’evento della carta di Agrigento c’è una foto evocativa, scattata firmando sul “tavolo riflettente”, che rappresenta il mar Mediterraneo: sigla la promessa di un’Agrigento ombelico del mondo.
Quale è la realtà? La Carta di Agrigento è rivolta al Comitato delle regioni, un organo composto da 350 membri che rappresentano gli enti regionali e locali dei 28 Stati membri dell'Unione europea. Tale organo non ha funzione propositiva ma formula pareri relativamente alle proposte del Parlamento europeo su alcune materie fissate dai trattati, come la Cultura.
Al momento, ma con le elezioni europee potrebbe essere previsto un cambio, tra i 24 membri italiani rappresentano la Sicilia Gaetano Armao, Vincenzo Bianco, Leoluca Orlando e Salvatore Pogliese.
Ben vengano le iniziative simboliche ma quando si comincia a lavorare veramente per i nostri cittadini?
Per quanto riguarda la cultura, l’Unione europea, secondo l’Articolo 167 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea “contribuisce al pieno sviluppo delle culture degli Stati membri nel rispetto delle loro diversità nazionali e regionali, evidenziando nel contempo il retaggio culturale comune.
L'azione dell'Unione è intesa ad incoraggiare la cooperazione tra Stati membri e, se necessario, ad appoggiare e ad integrare l'azione di questi ultimi nei seguenti settori:
— miglioramento della conoscenza e della diffusione della cultura e della storia dei popoli europei,
— conservazione e salvaguardia del patrimonio culturale di importanza europea,
— scambi culturali non commerciali,
— creazione artistica e letteraria, compreso il settore audiovisivo.”
Affinchè Agrigento e l’Italia intera, attraverso il contributo europeo, riescano a ricavare pane dalla Cultura speriamo di eleggere il 25 Maggio dei rappresentanti siciliani in gamba, che possano difendere la nostra tipicità.
L’occasione di firma della carta di Agrigento è stato un momento di incontro tra rappresentanti della politica siciliana, un momento di confronto sui temi della Cultura italiana, di arricchimento  intellettuale attraverso le esperienze rappresentate da vari relatori. Di queste esperienze l’amministrazione dovrebbe fare tesoro per far rinascere questa Città che non necessita orpelli e chiacchiere ma interventi seri in tutti i campi,  compresi nuovi modi per sfruttare la cultura per lo sviluppo economico.