venerdì 30 marzo 2018

nota su sfiducia al sindaco

Il dado è tratto , almeno per me. 

Bisogna dare uno stop politico a questa sindacatura, senza aspettare sentenze da altri enti. 

Il fantastico programma presentato dal sindaco non è stato perseguito, la stampella del protagonismo civico non può reggere un Comune. Tanti errori: dal piano della cartellonistica, ancora sospeso, alla mancata progettazione del sistema della raccolta differenziata ,che sta creando non pochi disagi e sicuri danni alle tasche degli agrigentini. 

In questi anni di scontro in Consiglio sono arrivate tante proposte per l’amministrazione esitate positivamente dall’aula, maggioranza compresa, ma bloccate dall’amministrazione incapace di recepire le proposte dei consiglieri e, dunque, anche per questo, impermeabile alle voci del popolo. 

Nel programma di Firetto praticamente l’unico punto oramai rispettato è, ma solo ora, la mancanza di aderenza fra i suoi assessori e la situazione politica in Consiglio e nel Paese per questo l’aula rumoreggia; ma bisogna fare di più: bisogna firmare la sfiducia! 

Per farlo occorrono 12 firme. Oltre la mia finora c’è solo il collega di Sicilia Futura, Salvatore Borsellino, che ieri era assente in aula ma che aveva già manifestato mercoledì la volontà di sfiduciare il sindaco. 

I cittadini chiedono la sfiducia. Ormai hanno mangiato la foglia, sono pentiti di averlo votato. 

Ora tocca ai Consiglieri, faccio un appello accorato per raccogliere le firme e staccare la spina.

giovedì 29 marzo 2018

Mozione di sfiducia presentata

Agrigento, 29/3/2018

                                                     
                                                                                Al Sindaco del Comune di Agrigento

                                                       Alla Presidente
                                                                                  Del Consiglio Comunale di Agrigento
                                                                     

Oggetto: Mozione ex art. 18 e 38 - dello Statuto del Comune di Agrigento, Art 54 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale e art. 10 del della Legge Regionale n. 35/1997 e successive modifiche e integrazioni: sfiducia al sindaco.

I sottoscritti consiglieri comunali,

Premesso

- Che il Sindaco ha praticamente disatteso la maggior parte degli atti di indirizzo e mozioni del Consiglio comunale di fatto mortificando un organo che rappresenta la totalità dei cittadini;
- che, il sindaco, non è in grado di determinare un quadro di stabilità politica tale da consentire una favorevole gestione dell’Ente;
- che la gestione del protagonismo civico, base dell’azione sindacale, è stata praticata in modo confuso e poco trasparente;
- che in barba alla chiarezza e alla trasparenza richiesta dalla legge non sono più presenti gli atti del Comune anteriori al febbraio 2017;
- che gli episodi di inquinamento delle acque distribuite ai cittadini sono stati seguiti con trascuratezza e lentezza quasi sottovalutandoli pur essendo il sindaco il responsabile della Salute pubblica;
- Che l’azione del sindaco e della giunta, si sarebbe dovuta basare sulle previsioni del programma elettorale presentato alla città totalmente disattese fra cui:
o Programma di risparmio energetico: nemmeno aperte le buste del PAES e miglioramento e controllo della spesa sempre annunciato e mai portato avanti;
o Prevenzione dei debiti fuori bilancio: non perseguimento e disattenzione verso tutte le proposte del Consiglio comunale su mozioni e atti di indirizzo atti a contrastare tali debiti;
o Controllo e monitoraggio del territorio: non perseguimento e disattenzione agli atti del Consiglio comunale volti a migliorare, in modo economicamente sostenibile, il controllo del territorio; interventi di bonifica da materiali pericolosi e disinfestazione avviati tardivamente o per nulla;
o Taglio delle spese inutili: interventi sul decoro a gusto di questa amministrazione a discapito di spese necessarie per le strutture comunali (esempio rifacimento atrio ma non impermeabilizzazione tetti o risoluzione di alcune problematiche di salubrità degli uffici); ufficio stampa e ufficio di gabinetto del sindaco; aumento delle indennità al massimo;
o Recupero crediti e lotta all’evasione fiscale: non perseguimento e bollette pazze con accertamenti inviati a tantissimi cittadini che ancora oggi affollano gli uffici comunali che si occupano di tributi oltre che la SRR;
o Risanamento delle casse comunali: non perseguito con persino misure correttive composte tardivamente;
o Miglioramento dei servizi: non perseguito. Per citare gli esempi in programma: parcheggi diminuiti, bus navetta inesistenti, affidamento pluriplano senza controllo dei prezzi file negli uffici che manifestano come non c’è snellimento delle procedure burocratiche;
o Servizio idrico meno caro e più equo: nonostante gli atti votati in Consiglio l’amministrazione non ha perseguito nemmeno il controllo di una giussta bollettazione delle strutture comunali (vedi tariffe di depurazione non fruita e stadio comunale)
o Quartieri decoro urbano e qualità della vita: i cittadini non hanno migliorato la qualità della vita a seguito di vasi e abbellimenti di protagonisti civici;
o Fruizione del verde pubblico e parchi urbani: l’amministrazione non è in regola con le prescrizioni di legge. Sono stati anche rimossi alberi ma non sono stati sostituiti e non si applica la prescrizione di un albero per ogni nato; Piano spiagge: mai visto e interdizione del ferragosto;
o PRG efficace e operativo: non pervenuto sistema allo stallo;
o Cittadella dell’infanzia: non pervenuta;
o Raccolta differenziata dei rifiuti: servizio non ben progettato partito con tantissime difficoltà nonostante il tanto tempo a disposizione per la sua implementazione. Perdita di importanti finanziamenti per migliorare il servizio di raccolta; nessuno spazzamento e diserbo in città;
o Polo universitario: il Comune invece del contributo economico indispensabile propone di pagarne i 2/3 con l’affitto di locali da ristrutturare ed inadatti per uso universitario;
o Programmazione e turismo: servizio stazionamento bus non ancora a regime, non ancora predisposti spazi con servizi per i bus e controllo sui bus in entrata; Imposta di soggiorno con consulta scelta dal sindaco senza il rispetto del criterio quantomeno del nome della Consulta indicato nel regolamento del Consiglio comunale; Festa del Mandorlo in fiore affidata al Parco;
o Interventi infrastrutturali e grandi progetti: niente sul lungomare Borselino di quanto promesso, niente metropolitana di superficie, interventi effettuati tutti da privati a cui si sono affidate le strutture, alcune strutture sono rimaste fuori dal piano e restano nel degrado; Finanziamento minimo della manutenzione delle strade e delle scuole; importanti strade chiuse e poco interessamento da parte dell’amministrazione per la riapertura o il miglioramento della viabilità verso le strade accessorie diventate unica possibilità per il movimento; Palacongressi affidato al Parco;
o Nuove opportunità di lavoro e sviluppo: nessuna, proposizioni del Consiglio ignorate (ad esempio ancora nessun bando per NCC, nessuna possibilità di utilizzare spiagge o altri luoghi incantevoli per matrimoni civili…)
o Servizi sociali: contrasto alla povertà solo attraverso il servizio civico, abolizione del contributo straordinario e altre forme di assistenza comunale;
- che, sono stati eliminati dal cantiere di Agrigento lavoratori per lo spazzamento ed è stata effettuata una proroga con variante migliorativa che si sarebbe potuta fare prima e che ha aumentato le spese della TARI senza aumentare il controllo sui servizi connessi e sulla spesa per gli stessi,
- che, il fallimento dell’azione amministrativa di gestione e contenimento della spesa pubblica si è palesato in un incontrollato spreco di risorse, destinate, per fare un significativo esempio, a continui, immotivati ed incontrollati viaggi istituzionali posti in essere dal sindaco e dalla giunta, con al seguito, in alcune occasioni, altro membro dello staff di giunta;
- che, il reperimento dei fondi europei si sarebbe dovuto realizzare tramite la creazione di un complesso e strutturato Ufficio, capace di sviluppare un’adeguata mappatura del lavoro da svolgere, connessa ad un’adeguata attività di programmazione;
- che, la gestione del personale avrebbe dovuto portare ad un efficientamento graduale della macchina amministrativa, con lo sviluppo di una pianta organica stabile e adeguata, in grado di garantire il funzionamento ottimale degli uffici;
- che tale risultato non solo non è stato conseguito, ma si è determinato  un costante giro di uffici fra i dirigenti con carichi di lavoro mai ben distribuiti;
- che, l’operato amministrativo di questo sindaco appare in forte ed insanabile contrasto con la corretta esplicazione dei principi di gestione amministrativa di un ente pubblico;

Considerato
- che, alla data di presentazione della presente mozione risultano trascorsi i due anni dall’insediamento richiesti ai sensi di legge al fine di adottare il presente strumento amministrativo;
- che, la presentazione della presente mozione appare fondata su adeguate valutazioni di natura politica e amministrativa, come ampiamente e dettagliatamente espresse nella superiore premessa;
- che, il perdurare di una tale azione fallimentare, sia sotto il profilo amministrativo, sia sotto quello politico, comporta il determinarsi di un danno ormai inaccettabile per l’intera comunità di Agrigento
Tutto quanto sopra premesso e considerato,

CHIEDONO

La convocazione del consiglio comunale in seduta straordinaria ai sensi e per gli effetti dell’art. 38 dello statuto comunale, dell’art 54 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio counale e dell’art. 10 della legge regionale 35/1997 e successive modifiche e integrazioni, al fine di procedere alla votazione nominale della mozione di sfiducia che in via formale viene così presentata, per le motivazioni di cui alla superiore premessa, da intendersi qui integralmente ripetute e trascritte.

martedì 27 marzo 2018

Nota su Piano TARI 2018



Ieri l’ennesima intervista del sindaco con “buone” notizie: un 6% di riduzione sulle bollette TARI a fronte di una ristrutturazione del servizio dei rifiuti con il sistema che viaggia verso “l’efficientamento”.

Il sistema non viaggia per niente verso l’efficientamento. Basta scendere in strada per accorgersene, ammesso di vedere la strada tra le erbe alte e i sacchi della spazzatura. A detta del sindaco il personale fa un’attività più gravosa a fronte della diminuzione degli addetti. E il servizio è vergognoso: si sente la mancanza di qualcuno che spazzi le strade e raccolga quanto cade dai porter che girano per le nostre strade facendo una raccolta molto distante da quel porta a porta che stiamo pagando, soprattutto in alcune zone della città.
Era così che doveva essere fatto il servizio?

Non sembrerebbe: proroga tecnica atto di sottomisione
Le tariffe diminuiscono? Diminuisce la quota “fissa” della TARI che è legata alle componenti essenziali del costo del servizio (cioè appalto con diserbo, spazzamento e raccolta), e da una parte variabile, composta i relazione alle quantità (e qualità, dunque?) di rifiuti conferiti. Quindi diminuisce la quota fissa perché non c’è più spazzamento e diserbo? E la quota variabile? Se è legata al rifiuto prodotto non dovrebbe diminuire se si produce meno indifferenziato per la discarica? Ma va, davvero, meno indifferenziato in discarica?

Nel piano economico della TARI 2018 non sono dichiarate il numero di utenze domestiche e non domestiche e, dunque, non si vede se c’è stato un aumento dei paganti. Avranno inserito, ad esempio, i centri di accoglienza nella giusta categoria? Avranno inserito gli utenti che si sono appena denunciati?

Nella TARI sono inseriti i costi del personale della SRR e del Comune che si occupa dei tributi.

Perché si inseriscono i costi del personale che fa riscossione ma non c’è traccia di quanto riscosso, da dedurre dai costi del piano? Se con la TARI, anno per anno e nonostante l’evasione, abbiamo coperto le spese accollandoci quelle degli evasori, dove finiscono le somme recuperate?

La TARI deve coprire integralmente tutti i costi del servizio che si occupa dei rifiuti: in questo momento, e non si sa ancora per quanto tempo, i nostri rifiuti indifferenziati viaggiano verso una piattaforma di stazionamento che si trova a Lercara, per poi andare alla discarica di contrada Matarana. Mancano questi costi, a fronte di 100mila euro che sono state inserite per la rimozione delle discariche e i 30mila € per la bonifica da amianto che speriamo parta presto e 50mila € per i nuovi mastelli che arriveranno (si spera) a fine Aprile. E le grandi utenze che non differenziano? Chi pagherà i loro costi? Saranno partite le diffide per i grossi enti che non differenziano (tra cui ospedale, caserme, genio civile)

Nella TARI paghiamo il personale comunale tecnico e dell’ufficio tributi (nuova entrata in bolletta) che si occupa di rifiuti e c’è anche una nuove voce: “ incentivo tecnico art 113 d.lgs 50/2016” per oltre 135mila €. Il costo è più o meno quello del personale tecnico impiegato. Leggendo l’articolo di legge in questione le spese potrebbero anche essere coincidenti ma nel piano mancano precise indicazioni su queste 2 voci di spesa.

Nel consuntivo 2017 risulta persino una voce con importo presunto, veramente singolare per un consuntivo!

martedì 20 marzo 2018

Nota su CUA del 19/3/18



Nonostante le rassicurazioni dell’amministrazione e della maggioranza in Consiglio in questi mesi, ho letto, con sgomento, l’eliminazione dei corsi di laurea dall’università di Agrigento. 

Le nomine politiche dei vertici del CUA si avviano a chiudere le porte dell’ateneo agrigentino. Perché non si riesce a mantenere un corso di laurea come Beni culturali che ospitava studenti che venivano anche da altre parti d’Italia? Eppure studiare queste materie ad Agrigento da una marcia in più. 

A chi giova chiudere? Mancano i soldi o è una volontà politica? 

Senza Palermo il CUA sembra non avere più una gamba: è indispensabile? Perché non aprirsi a nuove opportunità? 

Mancano i soldi? Però spesso si trovano per spese voluttuarie. 

Il Comune di Agrigento si lava la coscienza. 

Leggo nelle misure correttive per la Corte dei Conti stilate dall’amministrazione di Agrigento: 

con nota prot 99788 del 20/12/2017 è stata notificata al Consorzio universitario di Agrigento la volontà dell’ente di ridurre la quota di partecipazione annua per l’importo di € 47mila manifestando la disponibilità ad offrire in concessione un immobile del centro storico con canone annuo corrispondente alla residua quota di partecipazione residua di 103mila euro! 

Dunque meno soldi in cambio di un immobile da ristrutturare non si sa con quali soldi dal CUA che, al momento, non avrebbe nemmeno il necessario per pagarsi il trasferimento. 

Perché quando la provincia voleva offrire gli immobili dove attualmente si trova è stato detto di no? Perché in quel caso servivano i soldi e non gli immobili? 

E così Agrigento cambia e rinasce come capitale della cultura ma senza la cultura.

Nessun risparmio economico sull'illuminazione stradale



Riguardo la nota stampa del Comune di Agrigento sulla pubblica illuminazione del 16/3/2018 http://www.comune.agrigento.it/nota-stampa-su-interventi-pubblica-illuminazione

Si precisa che la sostituzione dei corpi illuminanti permetterà si un risparmio energetico superiore al 70% ma che ciò costituirà un eventuale guadagno solo per il gestore dell’impianto e non un risparmio per il Comune. 

Infatti il Comune di Agrigento non paga il consumo dell’energia ma un corrispettivo a canone che, come si legge nella delibera di Giunta 180/2013, per circa 9000 punti di illuminazione costa annualmente, per gli anni fino al 31/12/2022 € 1.295.207,58 oltre IVA al 22% e, pertanto, complessivamente € 1.580.153,25. Ci sono inoltre altri 3000 punti luce inseriti in un altro contratto più recente e poco meno oneroso. 

Dunque, quando intere vie sono al buio, i cittadini a disagio non hanno nemmeno la “consolazione” di non pagare per quelle notti l’energia elettrica. Per non parlare degli oltre 350 pali eliminati: non tutti saranno sostituiti ma solo 200. 

Al momento alcune zone sono al buio e le proteste di tanti cittadini restano inascoltate. Sembra inopportuna la nota dell’amministrazione che ci chiede di gioire per il 70% di energia consumata in meno. Sicuramente fa bene all’ambiente ma ciò non basta a soddisfare i molti cittadini che vivono le notti in un’ oscurità da cui ancora non riescono ad uscire, con pericolo per la loro incolumità. 

La prossima settimana in Consiglio si dovrà votare il mantenimento della maggiorazione TASI che contiene anche la spesa dell’illuminazione stradale che, dunque, non registrerà una diminuzione per i minori consumi energetici. 

Per segnalare i disservizi nell’illuminazione stradale il numero verde è 800.33.99.29. ma chiediamo all’amministrazione di controllare l’efficienza dell’illuminazione nelle vie cittadine e sorvegliare circa la risoluzione degli eventuali disservizi . 

Tra buche e mastelli da scansare al buio diventa pericoloso il rientro notturno nelle proprie abitazioni: l’amministrazione vigili e intervenga prontamente per evitare incidenti e conseguenti debiti fuori bilancio.


sabato 17 marzo 2018

Indicazioni sul tema Verde pubblico e decoro urbano per spendere 55.944,00 € cercasi.





Ieri è passata all’unanimità la mozione per impegnare l’amministrazione a confrontarsi con i cittadini chiedendo loro come spendere 55.944,00 € della democrazia partecipata attraverso il proponimento di progetti. 

L’amministrazione ha finora disatteso praticamente quasi tutte le indicazioni del Consiglio comunale, dunque è probabile che storca il naso anche a questa ventata di democrazia. 

Invitiamo tutti gli agrigentini ad essere parte propositiva per l’amministrazione di questi soldi. Pensate a cosa si può fare e segnalate le idee che possono essere realizzate con una spesa minore della cifra indicata: una panchina in una certa zona cittadina, una scritta da togliere da un muro o altro. Inviate le idee via PEC al sindaco. Magari un “PEC bombing” lo invoglierà a considerare le idee di decoro degli agrigentini e non soltanto le sue. 

Potete anche suggerire un progetto più complesso come quello del diserbo di tutta la città. Pur essendo infatti tale servizio già appaltato, questa amministrazione ha chiesto alle ditte incaricate di diminuire il numero di operai, che si occupano anche della raccolta della spazzatura, con la conseguenza che la città è invasa dalle erbacce. 

La Regione Sicilia, attraverso un emendamento a 5 stelle, mirava ad educare le amministrazioni ad un bilancio partecipato coi cittadini, con il vincolo di una somma minima del bilancio comunale. 

L’amministrazione ha inteso la partecipazione come proponimento ai cittadini di macro aree di spesa ma solo lo 0,1% degli aventi diritto ha partecipato alla scelta, che è caduta sul verde pubblico e decoro urbano. 

Decidiamo noi adesso, proponiamo le nostre idee per il decoro di Agrigento e la cura del verde pubblico.
La PEC del Comune è servizio.protocollo@pec.comune.agrigento.it

lunedì 12 marzo 2018

nota del 3/2/18 su bocciatura riduzione TARI pollai



Non tutti sanno che possono pagare il 30% in meno di TARI ad Agrigento se hanno avviato il compostaggio dei propri scarti organici. Basta avere una compostiera (che prima veniva data gratuitamente dalla ex GESA) e dimostrare di comprare l’apposito acceleratore biologico (art 23 comma 3 del regolamento comunale).

Alcune persone hanno dei pollai domestici cui destinano tutti gli scarti organici, mangiati voracemente dalle produttrici di uova. Assimilando, dunque, la compostiera ad un pollaio avevo proposto per questi utenti delle riduzioni, tra l’altro perfino minori fino a 4 polli.

Molte delle utenze dotate di pollaio, sono situate lontane dai centri abitati ed è difficile raggiungerle con il servizio di raccolta differenziata. Addirittura, per la lontananza dai centri abitati, già godono di riduzioni per prestazioni inferiori di servizio (e le riduzioni non possono sommarsi).

La riduzione aveva il parere favorevole del dirigente finanziario che ha spiegato in Consiglio che lo sconto non gravava sulle bollette degli altri utenti perché, non conferendo umido e non prelevandolo dalle utenze, si abbatte un costo.

La riduzione avrebbe provocato anche la denuncia degli eventuali pollai “abusivi” all’ASP, permettendo il reale censimento utile in caso di emergenze sanitarie, come quella di influenza aviaria qualche anno fa.

Eppure la maggioranza e parte dell’opposizione si è astenuta bocciando, di fatto, l’atto e non permettendo ai cittadini di risparmiare.

La giustificazione? Un provvedimento poco democratico perché non tutti possono tenere un pollaio. Non si capisce perché chi ha un pollaio e non produce umido debba pagare in bolletta le spese di tutti gli altri che l’umido invece lo producono, strano concetto di democrazia.

Dobbiamo andare verso il pagamento della spazzatura effettivamente prodotta. In Consiglio è passato un altro mio atto per la revisione delle tariffe con le categorie professionali che pagano spesso senza produrre.

Chissà se il dirigente e l’amministrazione troverà il tempo di ascoltare chi lavora e paga con difficoltà grasse e grosse bollette TARI.



lunedì 5 marzo 2018

Isola ecologica e fiera del Mandorlo

Ormai è ampiamente dimostrato: è stato prematuro partire con la differenziata in città, prima della fine della festa del Mandorlo in fiore.
Se è vero che a complicare la situazione ci si mette anche la Regione, con la diminuzione delle tonnellate di conferimento in discarica, non si può non notare quanto sia impossibile “mettere una pezza” su ogni situazione non preventivata per una dissennata progettazione del servizio. Le minidiscariche crescono e i nuovi centri di stoccaggio temporaneo, nei pressi del Parco Icori e in zona Fondacazz, stimolano il conferimento selvaggio da parte di tanti esasperati o disimpegnati conferitori.
Tra le vittime del nuovo disservizio ci sono alcuni ospiti della nostra città: i mercatisti della fiera di piazzale ex Saiseb, quelli che ancora resistono e continuano a tornare per i loro clienti affezionati.
Oltre alla mancanza dei bagni pubblici e di qualcuno che dia indicazioni su dove montare il proprio stand, quest’anno si nota l’inesistenza di adeguati contenitori per la spazzatura. I commercianti non sanno dove mettere i loro rifiuti e il tanto cartone è finito in ammollo, dopo una notte di pioggia.
Dicono che nessuno è venuto a ritirare la spazzatura o a pulire la zona, hanno fatto loro un po’ di pulizia come potevano.
Poi c’è un altro disservizio: l’isola ecologica è chiusa, come ogni anno per la fiera. 
Purtroppo, giusto da qualche giorno, era diventata l’unica soluzione per chi voleva sbarazzarsi di pannolini e pannoloni senza aspettare l’unico turno settimanale. 
Tante persone sono esasperate dalla necessità di portare via da casa gli involucri puzzolenti e continuano a recarsi all’isola ecologica, senza sapere che è momentaneamente chiusa. Vorrebbero tirarli al di là della recinzione, conferendo il loro  ingombro odoroso giusto dietro le spalle degli sgomenti mercatisti.  
Qualche cittadino è addirittura arrivato nei pressi dell’isola ecologica con l’auto, facendo slalom tra le bancarelle montate. 
Questa amministrazione sta facendo di tutto per boicottare anche questa fiera agrigentina?