domenica 13 giugno 2021

Come eliminiamo i costi della discarica di contrada Consolida?

Qualche giorno fa stavo seguendo una conferenza sul problema spazzatura in Sicilia e mi ha incuriosito un esperto che parlava di discariche fotovoltaiche.

In questi giorni si parla della eventualità di convertire a parchi fotovoltaici i campi coltivati siciliani. 
Sui social cominciano a diventare insistenti gli annunci per la ricerca di proprietari terrieri disponibili ad eliminare le piante a favore dei pannelli: è il business del momento!

Se dobbiamo "solarizzarci" perchè, prima dei campi, non usiamo le discariche?

Le discariche esaurite, come quella del Comune di Agrigento in contrada Consolida, possono infatti essere ricoperte da una guaina impermeabile fotovoltaica.

Oltre alla produzione di energia elettrica questa operazione consente di ridurre notevolmente il percolato perchè le piogge non riescono più ad infiltrarsi all'interno della discarica. 
Con la guaina si riesce ad intercettare più efficacemente anche il biogas, che può essere raccolto ed utilizzato per la produzione di energia.

Le discariche, anche se non più utilizzate, restano delle vere e proprie bombe ecologiche da disinnescare con una costosa bonifica. 

In questo momento dovrebbe essere possibile intercettare degli incentivi statali per la copertura che sono (o erano) disponibili anche per le discariche. 
Dovrebbero esserci ancora 2 finestre per il DL 120/2020, il decreto Semplificazioni. Rispondere ai bandi e captare finanziamenti non è il mio mestiere ma, è fuori di dubbio, che nelle nostre zone i soldi o non arrivano o vengono spesi a casaccio (quindi anche quelli del mestiere.. "che stanno a fa?"). 
Trovare una soluzione per la discarica agrigentina è necessario. Questa potrebbe essere una soluzione che porta a risparmiare soldi dei cittadini e, magari, ad un guadagno da utilizzare per la successiva bonifica.

Se non si provvede in questo o in altro modo, il problema discarica resta. 
Resta l'inquinamento potenziale o effettivo, resta l'accumulo di percolato. 
Vanno via i tanti soldi che ogni anno il Comune paga per il controllo e la gestione del percolato. 

Resta questo grande accumulo di munnizza agrigentina. 
Abbiamo ricevuto dagli antenati dei templi? 
Ai posteri lasceremo discariche!! 


Aggiungo i link ai due articoli più significati che ho trovato sull'argomento:

https://www.energyintelligence.it/normative-delibere-bandi/fotovoltaico-su-cave-esaurite-e-discariche-ripristinate-aggiornamenti-del-dl-1202020-semplificazioni/#:~:text=Normativa%20nazionale%20%2D%20Legge%20120%2F2020&text=Con%20l'approvazione%20del%20DL,se%20realizzati%20su%20aree%20agricole.


https://www.sogeam.it/discariche-fotovoltaiche-principali-vantaggi/


https://www.corrieredisciacca.it/impianti-fotovoltaici-sulle-discariche-esauste/




Come avere una città più pulita senza aumentare i costi



Da cittadina stufa delle sterili e ridicole polemiche e che tiene alla pulizia della propria città, ecco la mia proposta che migliorerebbe la qualità dei servizi senza aumentare i costi. 

Il sistema differenziata deve crescere, non può restare immobile. Nei luoghi dove è già consolidato si raccoglie sempre meno indifferenziato e ci sono meno turni di raccolta. 


Non cominciate a dire "NO!". 
Si può fare se c'è voglia di rispettare l'ambiente.
Naturalmente per fare funzionare il sistema è necessaria una buona informazione e la possibilità di sbarazzarsi in modo semplice e rapido dei vari tipi di rifiuti (non buttandoli giù dal ponte :-))) 
Diminuendo i "passaggi" diminuiscono le bollette fino a diventare irrisorie; ad Agrigento la TARI è diventata una dissanguante tassa di proprietà.

Se il problema è la mancanza di operai per la pulizia, in via sperimentale, si potrebbero reperire modificando i turni di raccolta, cominciando da un quartiere.

Potrebbe essere opportuno partire da Fontanelle.

 Perché? 
-È il primo che ha adottato la raccolta differenziata, 
-è fatto di grandi condomini con spazi condominiali, dove eventuale piccolo accumulo di plastica sarebbe ordinato e non per la strada, 
-nei condomini ci sono contenitori condominiali ma i cittadini hanno preso anche quelli per singole utenze, 
-ci sono vicini gli uffici comunali per eventuali approvvigionamenti di mastelli e controlli, 
-ha una bella realtà associativa, bene inserita nel quartiere, che potrebbe spronare i cittadini e aiutare a veicolare la novità.

Bisognerebbe controllare i dati della raccolta e fare un controllo di persona nel quartiere per conoscere eventuali rilevanti criticità.
Eventualmente altro o prossimo quartiere potrebbe Monserrato.

Cosa fare*: eliminare una raccolta della plastica settimanale ma pulire il quartiere quel giorno.
Gli operai che non si occupano della raccolta puliranno e toglieranno l'erba, raccoglieranno i sacchi sparsi. 
In base ai dati in possesso delle ditte (e spero del Comune) si potrebbe valutare una diversa situazione di raccolta intermedia (modificando i giorni) o/e scegliendo altro materiale.
Si ricorda pure che il vetro, in altri territori, viene raccolto una volta al mese e/o si usano contenitori fissi diminuendo i costi di raccolta.

Si potrebbe pure: 
-spezzare in due parti il quartiere così da servirne metà il martedì e metà il venerdì e consentire un giro veloce nel quartiere per vedere se qualcuno ha messo fuori la plastica (ritirarla e/o lasciare foglio di avvertimento) 
-tenere quel giorno un presidio (per chi ha una superproduzione e, dunque, la necessità di gettare la plastica) magari nelle piazze che saranno pulite dagli operai e/o dove sosterà l'autocompatattore, in modo che ci sia qualcuno che possa monitorare i conferimenti. 

Se l'esperimento funziona (è sperimentale se non funziona si toglie ma se funziona avremo un quartiere di cittadini pionieri della civiltà) si potrà spostare in altri quartieri.
Magari lo chiederanno, persino, i cittadini vedendo ben pulito il quartiere sperimentale!!! 



Non posso pienamente valutarne la fattibilità perché mi mancano i dati della disposizione degli operai nei quartieri e delle quantità raccolte