sabato 23 maggio 2015

Etologia del politico: la prevaricazione del manifesto



In questi giorni la nostra città è preda di attacchini selvaggi.
Interrogati rispondono: "Sono le elezioni, baby."
Tutti i regolamenti creati per disciplinare l'affissione dei manifesti, nei giorni che precedono le elezioni, non servono a niente.
Ogni candidato sindaco ha a disposizione uno spazio (e così ogni lista) ma il costume, prescritto agli attacchini dai candidati, è quello di occupare ogni spazio disponibile in velocità.
In pieno giorno o a tarda notte, sfrecciano gli specialisti della copertura a tappeto: incollano tutte le superfici, designate e non, con le effigi del candidato pagante.
Si innesca un processo a catena per la reazione di chi si vede ricoperto, dal faccione del competitor, il manifesto appena disteso: "l'offeso" prescrive di ricoprire, con un ulteriore strato di colla e carta, la faccia dell'invasore. Giorno e notte, per tutta la campagna elettorale.
Così facendo si bruciano soldi e carta, davanti ad un pubblico che reagisce in modo diverso a questo spettacolo:
c'è chi lo giudica poco edificante e chi registra e ammira la potenza economica di quanti riescono a tappezzare in modo più efficace la città.
Domanda spontanea: se gli spazi disponibili in città sono 25 per ogni lista/sindaco, perché viene stampata una quantità di manifesti sufficiente a fare il giro del mondo?
Non dovrebbe essere illegale?
In tanti anni di mal costume, probabilmente, mai nessuno ha pagato le multe per tali abusi anche perché chi dimostra forza economica e "manifestativa" solitamente vince (le elezioni?) o comunque è dotato di buoni avvocati.
Pare che l'escamotage utilizzato sia quello di dichiarare che la copertura a tappeto sia stata effettuata da qualche facinoroso, che ha rubato i manifesti dai comitati elettorali.
Dato che sono stati sottratti i manifesti (per coprire tutta la campagna elettorale!!!), il malcapitato committente è costretto a rifare le stampe che, magari,  gli verranno nuovamente sottratte.
I candidati gioiscono a vedere la città ricoperta dalle loro facce? 
E' una manifestazione di potenza? 
E' l'apparire che supplisce all'essere? 
.. essere cosa?

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