lunedì 13 aprile 2015

Concorso Agenzia delle Entrate 2014. Esperienza mortificante

Il 25 Novembre 2014 ho partecipato alle prove preselettive per il concorso all'Agenzia delle Entrate riservato ad ingegneri e architetti.

Mi è sembrato strano che ci avessero distribuito in 10 turni in 4 giorni diversi. Tutti a Roma facendo sacrifici economici non indifferenti di questi tempi.
Si procede in ordine alfabetico, sono nel secondo turno del primo giorno. Non c'è stato sorteggio della lettera. 
Non conosciamo la tipologia dei test a cui saremo sottoposti. Non sappiamo nemmeno quanto dura la prova.
Riusciamo ad intercettare qualcuno del primo turno: 50 domande in 40 minuti.
Ci hanno lasciato le borse. Ci hanno detto di mettere i telefonini in una busta bianca ma durante le due ore prima del compito se ne vedevano tanti in mano ai concorrenti.
Ci hanno dato 2 codici a barre adesivi (potenzialmente sostituibili, si sarebbe potuto farsi fare il compito da qualcun'altro) da mettere sul foglio soluzioni (con i quadratini da annerire e quindi anche potenzialmente modificabile) e sulla scheda anagrafica. Ambedue i fogli sono stati consegnati a mano agli assistenti, senza buste sigillate.
Le domande non sono difficili. Ma sono scritte in un foglio al risparmio. Domande e risposte sono appiccicate le une alle altre per fare perdere secondi preziosi.
I test sono semplici, scritti un po' male con segni di moltiplicazione uguali alla lettera X o comunque con testi troppo lunghi considerando il tempo a disposizione. 
Infatti alla fine non riusciranno nemmeno a selezionare i 500 che avevano previsto per il passaggio alla fase successiva: nel foglio di istruzioni erano descritti i punteggi da assegnare alle risposte (esatte, errate, mancanti o multiple) ma non c'è corrispondenza con i risultati ottenuti quindi hanno dovuto cambiare metodo di calcolo per far arrivare più di 500 candidati sopra il 24. 


Le prove dei giorni successivi sono della stessa tipologia, praticamente uguali, cambiano solo i numeri proposti. 
Gli aspiranti dei giorni seguenti sanno già che bisogna scriversi l'alfabeto e metterci i numeri sopra, cosa bisogna contare o quale procedimento logico seguire e infatti passano "più facilmente":


primo giorno: 25/11/2014 in tre turni passano complessivamente in 61

secondo giorno: 26/11/2014 in tre turni passano complessivamente in 172


terzo giorno: 27/11/2014 in tre turni passano complessivamente in 223


quarto giorno: 28/11/2014 UN TURNO SOLTANTO ma ne passano 52


C'è anche il caso di due persone con lo stesso cognome che hanno riportato lo stesso risultato e sono passate. Considerando come venivano riempiti i posti e la possibilità di spostarsi durante le 2 ore che precedevano l'esame vero e proprio era possibile sistemarsi vicini quanto si voleva per 2 persone con cognome vicino (in questo caso uguale). Tra l'altro, proprio per la possibilità di muoversi, si sarebbero potuti scambiare gli adesivi nell'ampio capannone e quindi una persona poteva fare il compito di un'altra.


In pratica, non avendo rispettato le istruzioni del "foglio di istruzioni" hanno fatto in modo di far passare alla prova successiva dei candidati che non hanno conseguito nemmeno il fatidico 24.
A chi si è informato per un eventuale ricorso avendo avuto 24 (col metodo di calcolo applicato) ma fuori dai 500 è stato a quanto pare risposto che il voto ottenuto in realtà non era superiore al 24 perché il voto era stato corretto..

Il 16 dicembre 2014 ho richiesto l'accesso agli atti relativi al mio esame e la sua valutazione, mi hanno detto che avrei dovuto ripetere la richiesta solo dopo il 12 Gennaio 2015 ed entro 20 giorni, naturalmente, pagare una 16 euro ogni 4 facciate più 0,26 euro ogni due pagine per avere il tutto.

Non ho fatto più niente, nemmeno il ricorso in autotutela per fare la seconda prova dato che il mio punteggio era sopra il 24.
Invece di essere tutelata dallo Stato devo sempre rincorrere i mie diritti.
Sono veramente stufa di tutto ciò.


In Italia di concorsi pubblici se ne fanno pochi. Ci siamo presentati in più di 10.000. Sicuramente le domande di 
adesione sono state molte di più ma tanti sono stati scoraggiati dalle spese da sostenere e dalla peculiarità italiana di preferire al merito qualcos'altro. 

E' lecito chiedere allo Stato trasparenza ed equità?

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