Bisognerebbe chiarire l’effettiva
situazione dei conti del Comune, alla luce di tutte le indicazioni dei revisori
dei conti e delle modifiche ai documenti contabili, realizzate anche all’ultimo
momento e dei debiti fuori bilancio, anche di considerevole importo, di cui sono
stati richiesti ulteriori approfondimenti.
L’operazione regola conti, realizzata
a chiusura dell’anno, con i Consiglieri emotivamente motivati a stabilizzare il
personale, sembra avere avuto le caratteristiche di qualcosa fatta in fretta e
furia e, vista la mancanza di tempo e la quantità di documenti da esaminare, per
dirla in siciliano, sembra effettuata in un clima da “scuru e fudda”.
Il sindaco, data la situazione “Porto
Empedocle” e in vista delle prossime elezioni, dovrebbe procedere ad avviare
una perizia, per dirla in gergo una due
diligence, sul bilancio del Comune. I libri contabili del Comune e delle
aziende partecipate dovrebbero essere analizzati da un advisor esterno scelto attraverso un
bando pubblico per l’affidamento della consulenza. Questo per procedere, intanto,
ad una campagna elettorale con dati certi e che porti la nuova giunta nelle
condizioni di conoscere immediatamente la situazione economica che si troverà
davanti.
In questi giorni, normali cittadini,
sono stati investiti da un “leggetevi le carte” corale da parte della giunta
comunale. I documenti pubblicati, indicati o meno, non rispondono alle precise richieste
di chiarezza che un cittadino pretende legittimamente. Non si può pensare che i
cittadini vadano a spulciare documenti a cui ha difficile accesso anche un
consigliere comunale e in un bilancio per tecnici, che, però, si portano sempre
appresso lo specchietto chiarificatore con i capitoli di spesa.
E’ necessaria una “glasnost”.
La trasparenza, manca anche nella
sezione “amministrazione trasparente”, a dispetto del nome.
Solo un esempio che riguarda
direttamente la giunta: mancano le indennità 2019 degli amministratori, allego
le immagini acquisite oggi. Dal dato
mancante, chi dovrebbe “leggersi le carte”, potrebbe evincere la
redistribuzione delle indennità per l’aumento del numero degli assessori.
La trasparenza manca perché,
delle interrogazioni presentate da me ad ottobre e le altre dei mesi precedenti
ancora senza risposta, non sono state più calendarizzate. Evidentemente le “trasparenze”
non sono di moda. Il consiglio comunale è stato convocato per il 23 gennaio, dopo
3 settimane dall’inizio dell’anno, senza nemmeno provare a consultare la
conferenza dei capigruppo.
La civiltà passa anche dalla condivisione
delle informazioni. Prima di dare dell’incivile al prossimo, chi governa,
controlli di avere creato delle regole legittime e di avere messo tutti nelle
condizioni di avere accesso alle regole, alle informazioni e alle indicazioni
per superare il disagio di vivere in una città dove “trasparenza” è, legittimamente, solo un
sinonimo per indicare “l’invisibilità” di certi servizi.
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