Ancora nessuna soluzione per il
cimitero di Piano Gatta.
Dopo 2 mesi è stata mandata la
replica degli uffici alla lettera della ditta che gestisce il cimitero, per
incrociare le armi e condurre l’ennesima battaglia legale del Comune di Agrigento.
Si contestano delle infrazioni
del 2014, rinvenute solo adesso. Sicuramente era dovere della ditta inviare
tempestivamente le variazioni societarie però nella vicenda balza agli occhi
come gli uffici non abbiano tenuto sotto controllo e abbiano sottovalutato un
problema che pagano gli agrigentini; in prima persona le famiglie che hanno i
feretri custoditi nella camera mortuaria del cimitero.
Ricordiamo che la camera
mortuaria, secondo l’art 64 del DPR 285/90, serve per l'eventuale sosta dei
feretri prima del seppellimento. Nella stessa legge, l’art 65, dice che: “1. La
camera mortuaria deve essere illuminata e ventilata per mezzo di ampie finestre
aperte direttamente verso la superficie scoperta del cimitero e dotata di acqua
corrente. 2. Le pareti di essa, fino all'altezza di m 2, devono essere
rivestite di lastre di marmo o di altra pietra naturale o artificiale ben
levigata, ovvero essere intonacate a cemento ricoperto da vernice a smalto o da
altro materiale facilmente lavabile; il pavimento, costituito anch'esso da
materiale liscio, impermeabile, ben unito, lavabile, deve essere, inoltre,
disposto in modo da assicurare il facile scolo delle acque di lavaggio, di cui
deve anche essere assicurato il facile ed innocuo smaltimento.”
La camera mortuaria del cimitero
di Paino Gatta ha queste caratteristiche? A quanto pare no.
C’è bisogno di una soluzione, c’è
bisogno di pretendere una soluzione e che questa venga trovata subito.
Bisogna che intervengano tutte le
autorità competenti prima che le temperature, quella atmosferica e quella degli
animi, si riscaldi troppo.
Si convochi con urgenza una
conferenza di servizio che coinvolga l’ASP, Ditta, Comune, il Prefetto e anche
la Chiesa agrigentina perché questa emergenza coinvolge e mette alla prova
anche la fede.
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