Ieri in Consiglio
comunale la maggioranza ha fatto perdere tempo portando in aula un atto di
indirizzo sull’implementazione della raccolta differenziata.
Questa amministrazione,
che cambia e rinasce ogni giorno da due anni perchè la città resti come è,
evidentemente ignora che la differenziata è un obbligo di legge.
La giunta di Firetto si è potuta finora trincerare dietro la scusa
di un bando di 2 anni dell’amministrazione commissariale che prevedeva la
raccolta solo per un quartiere agrigentino ma cosa ha fatto in tutto questo
tempo? Perché progettare il bando ponte e poi pentirsene? Evidentemente si vive
alla giornata (molto bene, viste le indennità)
Mentre a Fontanelle la
raccolta differenziata pare che superi a stento il 20%, l’amministrazione
attiva fa discendere dagli uffici del secondo piano un atto di indirizzo da far
firmare a tutta l’aula sull’implementazione della raccolta differenziata.
Non hanno fatto niente
e ora c’è l’urgenza, si vuol procedere in fretta e furia, senza una
programmazione alle spalle. Vogliono mano libera sull’agire e sulle tasche dei
cittadini?
Dove si acquisterà l’occorrente?
Come si implementerà il servizio?
O non vogliono fare la
differenziata e hanno bisogno di essere indirizzati dalle decisioni di un
Consiglio di cui hanno finora dimostrato di non interessarsi?
Questo atto serve a giustificare
una, non ancora ben specificata, manifestazione/festicciola che pare si terrà
nei prossimi giorni a tema “raccolta differenziata”?
Dunque siamo ancora
fermi al “Panem et circenses”? Qui di pane, però, c’è solo quello “scordato”?
Prima di affrontare il punto
sulla differenziata, di cui hanno voluto il prelievo snobbando invece la
mozione sulla eliminazione delle nuove ZTL presentato dall’opposizione, hanno
bocciato la proposta del Movimento 5 Stelle che chiedeva la possibilità di fare
delle domande in aula per un voto più consapevole, senza dubbi, specie su
questione economiche come il bilancio e le tariffe.
La maggioranza, che
propone emendamenti per tagliare i minuti, lo ha bocciato perché non vogliono
perdite di tempo. Evidentemente, per loro, il voto espresso in Consiglio è un
voto politico e non di convinzione, quindi possono votare velocemente anche
azzerando le discussioni e ignorando le perplessità.
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